Almanacco socialista per l'anno 1896

- 64 - L'ufficio incominciava. - Oremus te Domine .... Dall'occhio onniveggente, male dipinto sul centrn della Yolta e iocorniciato dal simbolico triangolo, si partiva una lampada ad olio che pioveva sulla folla compatta una luce scialba ed inferma avente la malinconia di una cantilena intonata da croniche raccolte in una corsia d'ospedale, e l'espressione di un singhiozzo d'anime in pena. - Kirie ele.ison... Tutto era sommerso nella penombra. Lucevano solo la volta punteggiata d' oro ed i cuori votivi appesi a destra è a sinistra dell'immagine del Redentore. - Gloria in excelsis Deo. Quando il prete si volse al popolo, leggendo l'Epistola al lume di una delle poche tisiche candele sgocciolanti sulla candida tovaglia, un soffio insole1Jte irruppe per l'occhio di bue che s' apriva sopra l:i. porta, facendo ondulare la lampada centrale. Le ombre si agitarono - come commosse da una bestemmia - e, agitate, si trasfigurarono. - J.lfuncla cor meum, continuò il prete, poi<.che fu tornato dal late, destro al sinistro dell'altare. - Credo in unitm Deitm .... La lampada pendula era tornata immobile nel breve cerehio di sua luce giallasb-a agonizzante nell'oscuri'tà misteriosa. 11 prete scoprì il calice; indi lo ricoperse e - purificate le mani - si volse ancora ai fedeli : - Orate, fratres. Il mormorio delle preci si ravvivò. Alzava l'ostia e, consacrato il vino , il prete sollevò l'argenteo calice. La folla, come schiacciata da un'enorme mano invisibile, si umiliò, inginocchiandosi, prostrandosi. - Per 01nnict scecula .... Un chierico, con l'aria distratta di un automa, scoteva tratto tratto un campanello dalle note ,ivaci, mentre ìl prete spezzava l' ostia, ne poneva una parte nc,l calice e la consumava, picchiandosi il petto. - Domine non sum digmts .... E le note che il chierico strappava al campanello Yibravano nel silenzio e nel mistero; vibravano tra le parole del prete che, uscito dalla comunion'.l' prOCfldeva alle abluzioni.

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