Alfabeta - anno V - n. 44 - gennaio 1983

allora la fedeltà a questa pregnanza locale, che è una bruttezza locale, diviene, su scala globale, una bellezza. Il termine «frammento» qui utilizzato necessitadi un chiarimento; non bisogna confondere un «centro», un «sottosoggetto» isolato dall'analisi percettiva d'un quadro, con il frammento che sarebbe derivato - come i frammenti di statue antiche - da una catastrofe di frammentazione del materialesopraggiunta posteriormente, e che darebbe luogo a un taglio, una frattura, di natura-accidentale e arbitraria. Ma, anche in questo caso, non è raro che la bellezza globale resti percettibile; idealmente, un quadro perfetto dovrebbe essere come certe funzioni analitiche dei matematici, di cui si può ricostituire l'interezza a partire da una .piccola parte conosciuta; infatti, apartire da un frammento, l'esperto dovrebbe poter ricostruire buona parte, se non la totalità, del quadro: come i paleonJologi che, alla maniera di Cuvier, hanno potulO ricostruire lo scheletro intero di un animale fossi/e sulla base di un osso isolato. In effetti è nell'accordo - nella compatibili/a - fra le diverse estrapolazioni fatte sui frammenti che si può osservare uno dei criteri più espliciti della bellezza. Questa teoria dell'effetto estetico di un•opera d'arte solleva evidentemente numerose questioni: I.Ci sono vincoli sul numero di «sotto-soggetti» e sulla loro organizzazione configurazionale (sintattica) nello spazio del quadro? 2. Una volta ottenuta questa configurazione, che dire delle pregnanze legate a ciascun «centro» e dei loro modi di propagazione? 3.Come definire, su scala globale olistica, il «logos» che assicura l'unità dell'opera d'arte e l'efficacia del suo effetto estetico? Ecco qualche elemento di risposta: 1. Sarei tenta/o di dire che in ogni opera d'arte c'è possibilità di un'analisi di questo genere - analisi che dovrebbe offrire a sua volta una possibilità d'interpretazione pertinente dell'organizzazione morfologica dell'opera. Ciò significa che in qualunque opera c'è un aspetto quasi-concettuale, praticamente di linguaggio. (Problema antropologico: Nel- /' evoluzione degli ominidi, l'artepreesiste al linguaggio o è il contrario?). Da questo punto di vista, non c'è arte «stocastica». Anche i frutti dell'«action painting» non sono arbitrari; infatti ogni azione arbitraria è sottoposta ai vincoli della meccanica e della fisica. Non c'è neppure arte (totalmente) astratta, sprovvista di elementi figurativi, eccetto forse la musica, che è la sola arte che dispone di una notazione discreta. Anche in musica ci sono soggetti e temi. I quadri più banalmente rappresentativi sono quelli delle vite dei santi: san Giorgio che abbatte-il drago, san Dionigi cfretrasporta la sua testa... Il soggetto ha la natura grammaticale di una frase nucleare; e anche in Marce/ Duchamp, si trova il titolo di un quadro che ha la forma di un perfettivo grammaticale: La sposa messa a nudo dagli scapoli anche.... Per questi quadri il çui tema è del genere di una frase nucleare, il numero di aJtanJi. è inferiore a quattro, e si devono ritrovare questi aitanti come centri locali del quadro. Ci possono essere allora dei quadri zerovalenti, che non comportano cioè nessun altante identificabile? È certamente possibile, ad esempio quando il quadro rappresenta un guazzabuglio quasi-indefinitamente ramificato (Pollock); gli spiriti superficiali parleranno ancora di «caos». Ma si sa - in dinamica qualitativa - che tali strutture caotiche sono talvolta generate da meccanismi deterministicimolto semplici, e sarei tentato di pensare - da matematico naif - che l'effetto estetico è lega/o allora alla semplicità intrinsecadella legge generatrice. La sensibilità esteticasarebbe cosi un «rivelatore di leggi», funzione di cui è evidente l'importanza biologica per la sopravvivenza della specie. Restano i quadri che rappresentanofolle (scene di mercato, di festini, ecc.) cioè un altissimo numero di attanti presunti. In tal caso si può avere o un'organizzazione gerarchica in gruppi tra loro in competizione; oppure, in una figurazione astratta, un effetto di simmetria che moltiplica le stesse configurazioni, Vorrei aggiungere che si può anche avere competizione fra propagazioni di pregnanze, anche se le pregnanze in questione non sono individuabili in elementi attanziali, ma vengono raffigurate con grafi ramificati intrecciati come i capillari di una circolazione sanguigna.- O ancora, lotta fra una pregnanza antropomorfizzata in un personaggio e una pregnanza [,sica non individuata come il· fuoco o l'acqua... Inoltre, il carattereattanziale di qualsiasi rappresentazione pittorica mi sembra un postulato necessario all'intelligibilità dell'arte. Se ne potrebbe trarre in ogni caso una tassonomia dei soggetti pittorici a seconda della valenza (il numero dei centri in conflitto). Si noterà che, quando il tema generale è di natura discorsiva (un racconto), il soggetto trattato rappresenta in qualche modo l'acme della narrazione (san Giorgio nell'atto di trafiggere il ·drago, per il mito di san Giorgio); gli atlanti, in questa fase catastrofica dell'azione, necessariamente sono fortemente investiti della loro pregnanza costitutiva, e ne ricevono quindi degli effetti figurativi particolarmente espressivi. In scultura, spesso, il tema essenziale è l'investimento di un attore con una pregnanza (il Pensatore... ); la riuscita consiste allora nella rappresentazione ottimale di effetti figurativi. La questione 2. ci costringe a considerare l'insieme delle «pregnanze». Grosso modo le pregnanze possono essereordinate in un quadro soueso da due assi; uno orizzontale, definito dall'opposizione Oggettivo vs. Soggettivo, e uno verticale, definito dall'opposizione Diffusione rapida e indifferenziata vs. Diffusione strettamente canalizzata e controlldta. Si ottiene così: Diffusione rapida Diffusione del calore, di un fluido in un mezzo Propagazione lineare della meccanica e dell'ottica Colore Pregnanze biologiche (fame, paura, amore ... ) Diffusione controllata Pregnanze concettuali Forme geometriche (quadrato, cerchio, triangolo, ecc.) Oggettivo Forme significanti codificate Soggettivo Un «centro», nell'analisi percettiva, è un accidente morfologico che arresta lo sguardo - un punto colorato, ad esempio (si tratta di ciò che ho definito una forma saliente). Di per sé, una simile forma può ammettere più d'una pregnanza investitrice; la scelta della pregnanza investitrice potrà imporsi in ragione di un effetto figurativo immediato (se si tratta di un nudo femminile, si pensertl l'mmediatamentealla pregnanza sessuale), ma, in quadri più moderni e più astratti, ci potrà essere dubbio o ambigui/Il. È allora l'esame percettivo globale del quadro chepropone uno «schema concettuale d'interpretazione» il cui centro è un altante, che determinerà la pregnanza investitrice del centro. Una forma, di per sé, suscita sempre un'interpretazione meccanica, un «campo di forze». Questo campo di forze può essere di origine soggettiva (secondo la teoria di Harry Blum, il riconoscimento di una forma non è altro che la scelta di una strategia motrice ottimale per afferrare - manualmente - quella forma); può essere oggettiva, descrivendo le forze che l'oggetto può emettere o subire. Ma la forma geometrica in sé non ha potere di contagio. Un oggetto geometrico, come un cerchio, un triangolo, un cono, si descrive, ma non ha alcun potere evocativo.o suggestivo. Anche in questo caso, soltanto in musica la forma ha potere di pregnanza: una cellula ritmica o melodica, percepita nel corso di un testo musicale, sussiste nello spirito in quanto ricordo per gli istanti passati, e in quanto anticipazione per gli istanti futuri. Questo aspetto puramente mnemonico della similarittl geometrica delleforme sembra giocare un ruolo àssai debole· nelle artiplastiche, mentre è essenziale per la comunicazione scritta e il pensiero formale di matematici e logici. Una volta dotato il centro di una certapregnanza, si ver.ificase l'artista ha cercato di rappresentare l'irraggiamento di questa pregnanza con mezzi oggettivi, matematici e f,sici. In certi casi, i più semplici, questa azione può essere rapprèsentata da uno strumento. Così, nelle raffigurazioni più antiche del mito di san Giorgio, la dimensione orizzontale e quella verticale del quadro sono assiologizzate secondo le rispettive ORIENT )--t OCCIDENT M["l>'HAP'OllHH ~ACOOMC u·HoBY YMETHOCT aEVUE lNTERNATJONALE POUR L"ARTNOUVEAU L Ka1dlr Wien Poltarlna plaéena ... t5 - •.D Linorn ZENIT UU:ONlK DIRECT111111 LJUBOMIR MICié 3EHHT SadrZaj: :~r~ii'&!/J:::: htrm LJ.Midt O nlttkl pu,11111-• x-.t,,;,, ... 111<,•1 - N. W•lden Oe,. tlkhlc S. Ìlv■novlf Zdt11vo S.· vrcml'nlh 81hd!no fflkl llgno VI, cno E..,,.,anlo E. Dund■k Ddonlnilj"da Tcheng•Loh, L Chc•"I l~ Mldt PYoli• J.. oel =~;~r:'i!m~m>· - \1~it~~ I t~~ grniju N,koli Tnll H&rit1ttll- Hl, rku - V. Pol)■n1kl f F1ht1 nec.h 81,,s,li<'n A. Ctbul.r Y Path V. lugotl. ltloibft v lk()ff■d1,1 - Poror,i.lt Ponlltnlh lulah O. H. K. Oru!lvo lln1lt.ih PìN.,. - Protvtlnl po&iNh I progon LJubomlr1 Hkif• - h ùnll,thl-•ot krl1ulnall1 Od urtdnliha. Reprodukcije: Robtrl Oel•un1j L11T- t9t0 - l•Jo• K.. a.filr: UIIOl<'I. ZAGREB • S. H. S. • STARèEVIé TRO 10 opposizioni: citttl-natura e bene-male. L'azione trionfatrice dell'eroe situato nel/'angolo superiore sinistro è simbolizzata allora dalla sua lancia, collocata·diagonalmente, che taglia in due il drago, situato nell'angolo inferiore destro'. La pregnanza è allora individuata in uno strumento localizzato. Ma, più sottilmente, l'essenza dell'arte consiste nella realizzazione di un accoppiamento permanente fra pregnanze [,siche (la luce, ad esempio) e qualità soggettive (lagioia, ad esempio). In questo, si ritrova la situazione tipica della poesia, in cui le simmetrie temporali del significante fonico (di essenza musicale) servono a togliere l'ambiguità del significato. Qui la pregnanza soggettiva si appoggia su una pregnanza [,sica per propagarsi. La maggior parte dei grandi stili pittorici possono interpretarsi come variazioni su questo accoppiamento fra pregnanze soggettive e pregnanze oggettive. Così, l'Impressionismo ha dato allapropagazione della luce degli aspetti sopra-f,sici ripresi dalla diffusione psicologica delle emozioni. Inversamente il Cubismo, trasformando gli esseri più pregnanti (Les demoiselles d'Avignon) in aggregatidi cilindri e

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