viduo che esso prende a protagonista è isolato: abbandonato in un mondo che non capisce. Privo di saggezza, e di consiglio - perché sulle massime questioni egli non ba parola autorevole - egli è l'orfano che può al massimo ordinare le proprie azioni entro la famiglia. In questo senso il suo non può che essere un cromanzo familiare•: una storia di interni borghesi. Storia di civiltà, e del suo disagio: la storia cioè di quel e pover'uomo• per il quale Freud ba disegnato la simbolica di quel grande romanzo che è la versione freudiana del racconto di Edipo. Sl che egli ll disponga i proprii casi. Distaccandosi radicalmente da questa simbolica, la Y. - neppure quando, come in Care Memorie, piìl da vicino ne costeggia le sponde, ll dove parla del padre e della madre e della propria nascita - mai vi ricorre. Mai la Y, deposita una traccia, un lapsus, un indizio di cui ci si possa servire per o,rdioare nelle caselle, che noi moderni abbiamo imparato, i casi della sua vita. Per questo ella ci rimane estranea: non toccata cioè da ciò che solitamente usiamo per conoscere. È come se lei avesse traversato quel tragitto che, da quando ci è stato rivelato, tutti ci ba costretti nelle maglie della medesima forma narrativa. cOggi il romanzo divora tutte le sue forme; a poco a poco si è costretti a passarci•. E tuttavia neppure io CareMemorie la Y. ci passa. Neppure ll narra quel romanzo familiare che potremmo aspettarci. Anzi, quando racconta della madre, e la di lei morte, quel luttuoso parto che la consegnò subito orfana al mondo, questo evento sfugge a qualsiasi trama edipica; ed è situato d' emblte nella forma piìl essenziale ed elementare della procreazione. E la procreazione è propriamente nominata come fatto appartenente all'ordine biologico della successione degli esseri, della genealogia. lo questo ordine la nascita ba la sua spiegazione; io quanto è ll che si dispiega. U accade; ad-viene. Nessun extra, nessun resto rilancia la questione. Altrove da ll quell'evento è inspiegabile. Radicalmente inassimilabile, quell'evento che, come un sol colpo di dadi, lancia insieme per la Y. nascita, vita e morte, rimane nella sua biogralellete Enata corrige Nelnumero35 (Aprile '82) apag. 5, nd riferimenti bibliografici in calce all'articolo di Mario Vegetti, Lo stoicismo per esempio, al posto di J. Rykwert, L'utopia del passato (con introd. di S. Settis), tr. il. De Donato, Bari 1981, leggi:J. Rykwert, L'idea di città, tr. it. Einaudi, Torino 1981; N. Himmelmann, L'utopia del passato (con introd. di S. Settis) tr. il. De Donato, Bari 1981. Libertà per la Rai secondo il Pci fia e nella sua opera dispiegato nella semplicità del suo puro e semplice essere evento. Lasciato alla sua estraneità - ctutto viene da piìl lontano e va piìl lontano di noi• - l'evento non genera inquietudine, né l'insistenza ossessiva della domanda cnevroticu - destinata a rimanere inevasa, a mai conciliarsi con l'estraneità. cQuel problema della stranezza (e al tempo stesso della banalità) di una vita• è il tema della Y. Non v'è con la vita intimità possibile: essa dispiega eventi su cui l'uomo non può pronunciarsi- si che gli rimangono esterni. Ed esterni vuol dire che di essi non è possibile la simbolizzazione all'interno delle simboliche a disposizione del soggetto moderno: dunque sono inconoscibili, estranei. L'esteriorità è in questo l'ossessione del moderno, ciò che lo minaccia; e gli provoca inquietudine e nevrosi. Toni, ed umori che non appartengono alla voce della Y. Perché ciò che non riesce neppure a quel grande sistema di senso elaborato dal moderno- la grande simbolica psicoanalitica e il romanzo edipico - riesce invece alla Yourcenar, grazie alla sua cimmaginazione genealogica•. cSono colpita dalla povertà dell'immaginazione genealogica della maggior parte della gente•. Se l'uomo ordinario - cterribilmente piccoloborgbese» - è preso, e si ingolfa sempredi piìl nel triangolo edipico, e tutt'al piìl dispone il suo racconto sulla clinea paterna, di padre in figlio, come si dice• - è perché gli manca il «senso del passato della razza tutta intera•. È il e grande sogno della storia» che salva la Y. dalle ristrettezze edipiche. «Io lotto contro la nozione di famiglia considerata come un ambiente chiuso. Nessuna famiglia lo è...•. Tant'è vero che lei lotta contro la famiglia chiusa, che la sua storia familiare si dilata fino a comporre un Ar• chivio del Nord, e poi un Labirinto del Mondo. E se la famiglia è il luogo in cui si colloca l'evento biologico che la mette ra in prima istanza tra le pareti domestiche; la storia della Y. è storia che scieglie a proprio sfondo «il mondo di tutti i viventi del passato•. La Memoria storica è uno di quegli elementi che operano la distruzione del gioco immaginario, quel gioco di specchi che nella sua vanità l'io intesse con le proprie immagini. cDi quale vanità potrebbe mai trattarsi? Al contrario, io vedo nel ritorno a milioni di esseri di cui siamo fatti la fonte di una umiltà molto grande•. Battendo continuamente la sponda della memoria storica, come sponda messa ll per arginare il rinvio altri men- .__,0--;--_· in funzione come essere vivente, è il Museo che determina la nascita del suo immaginario. cAndavamo spesso a Londra, alla National Gallery, al British Museum. Fu là la nascita dell'immaginazione•. ' N on dunque storia di interni piccolo-borghesi, storia moderna, di povera gente, di «je, moi, me, mon, ma, mes... > - in fondo di miraggi dell'io, e di fantasmi edipici, dove la nevrosi pone centralmente la sua questione, che è la questione delmoi, e del suo rapporto alje, cosi come si struttuti infinito dell'immaginazione, ma anche sponda che dilata l'orizzonte familiare, la Y. manifesta una relazione assolutamente singolare ali'Altro: in cui l'io non si costituisce che come luogo vuoto, luogo in cui l'Altro possa ad-venire. «Imparare tutto, leggere tutto, informarsi su tutto e, al tempo stesso, applicare al proprio fine gli esercizi di Ignazio di Loyola o il metodo dell'asceta indìl, che si estenua anni ed anni per mettere a fuoco con maggior precisione l'immagine che ha creato sotto le palpebre chiuse•. Dalle «migliaia di schede•, delle ombre venPoniamo due domande: come mai il venuti del 1982 nei TG serali è a/l'ul- democratico della radio-televisione. Pd decideoggidi fare unacrociatacon- timo posto con una solapresenza (fon- In occasione del diba11i10tenutosi a tro la Rai? Quali sono le accuse che te: gruppo di lavoro sull'informazione Pescara i militantidel Pcidistribuivano rivolge e le soluzioni che propone? TV)! un foglio verde. Delega (c'era scrillo Come mai solo ora il Pci si accorge Ecco come tuona, implacabile, la cosi), ecco come il Pci sembra porsi il della manipolazione delle notizie (non condanna:. cSembrerebbe elementare problema della.tutela del fruitore: «Il l'avevano mai guardatala TV?)? Come che un servizio pubblico mantenuto da sottoscritto (spazio per il nome) abbomai solo oggi il Pci denuncia con tutti gli italiani sia diretto e gestito in nato alla radiotelevisione aderiscecon preoccupazione che le multinazionali modo da riflettere la varietà degli la presente alla Organizzazione dei testanno entrando nel campo dell'infor- orientamenti, rispettare i rapporti rea- /eabbonati.A seguito di taleadesione il mazione, mentre in Francia già nel li e la rappresentatività, valorizzare al Comitato è autorizzato ad assumere, 1976 veniva commissionata un'inda- massimo la professionalità anziché anche personalmente a mio nome, sia gine sull'informazione dall'allora Pre- subordinarla agli interessi di parte. nei confronti dellaRai chenei confronti sidenle dellaRepubblica (un conserva- Avviene invece esa11amenteil contra• di altre emillenti, tutte le iniziative che torepergiunta)? Come spiegareil forte rio. (...) Su entrambe le testate (Tgl e riterrà opportune per salvaguardare il ritardo del Pci nell'affrontare un pro- Tg2) comunque il Pci è considerato al diri110degli utenti radiotelevisivia rice• blema che è certamente centrale non disollo del suo peso elettorale e della vereprogrammi rispondenti aiprincipi solo nell'odierna battagliapolilica, ma sua rappresentanza in Parlamento: lo fissati dalla Costituzione... ». Se questa per affrontaregli interrogativiposti dal- i/lustrano chiaramente le percentuali è l'analisi e queste le conclusioni, c'è da l'influenza dei recentisviluppi della te• calcolatesultotaledeitempiattribuitiai restare delusi (per lo meno). A dispetto di quanto Paolo Murialdi /ematica sul processo più generale di partiti». Libertàper la Rai, ma solo per conti• ha di recente scritto (in Problemi creazione della conoscenza, di costru- È vero, è vero! Concordiamo sde• nuare a ricevere messaggi (magari ap• gono evocate; oppure, lo scrittore «si mette al posto dell'essere evocato•, e grazie a questo «detour• egli attinge «l'umano e l'universale• nello stesso atto di parola. Storico è il racconto della Y. non solo perché dalla Storia ella trae le sue fonti. V'è con la Storia un legame piìl profondo, che si realizza in virtìl di quella figura che in entrambi domina, la figura della Morte. E se la Storia è, con De Certeau, «il discorso del morto•, e il racconto della Y. è ad esso affine in quanto racconto «del moribondo» - visione che per arrivare ad accadere fruga tra gli oggetti del suo (della Morte) corredo; v'è tuttavia una differenza, a me pare, decisiva, Perché la Storia, introducendo il morto (il passato) nel discorso, nel mentre che lo costituisce, anche lo elimina - perché lo mette nel presente si, ma come morto possesso. È in fondo un rito di sepoltura, che si compie. Mentre per la scrittrice - per la Y. - si tratta piuttosto di resurrezione: e in questo lo scrittore (la scrittrice) domina la Morte - perché la toglie quando dà ai morti diritto di parola, e ne ricrea la voce. È questo potere, questo «diritto di morte sui morti• - e mi viene alla memoria il bellissimo saggio di Biancho! su Orfeo - che fa dello scrittore l'amico fedele dei morti, e il loro vendicatore. Perché se la Morte rimane Signora del cadavere, della spoglia immemore; all'immemore oblio lo scrittore oppone la parola che rammemora. Come scendendo nell'Ade, cosi la Y. scende nella Biblioteca; per strappare alla lugubre Signora il suo possesso, e portare contro l'ingiusto naufragio del Tempo la propria parola di giustizia. Giusta è la parola della scrittrice perché salva dalla massima ingiustizia che il vivente può reclamare; la sua propria morte. Pia la sua parola, nutrita com'è di quei pii souvenirs che, con devozione collezionando, la Yourcenar oppone alle «mura crollate•, alle czone d'ombra•, che continuamente minacciano di seppellire il vivente. L'amore del passato trapassa cosi in amore della vita: «la vita è molto piìl al passato che al presente ... quando si ama la vita, si ama il passato perché il passato è il presente come è sopravvissuto nella memoria umana». Onversazioni (Sic) Spellabile Redazione, vorreiprima di tu/lo ringraziareper l' O· spitalitàconcessaallemie poesia/e nel• la Corrispondenza del numero 32 (febbraio 82). Solo oggi ho potuto vederlo in un mio rapido passaggio in Italia. Vorreiperò anche correggereun errore di stampa, tra i molti che si sono appiccicati alle suddette poesiole (per loro stessa natura). Il titolo generale dellaserie,infatti, non è Conversazioni bensl Onversazioni. E questo mi sem• bra essenziale. Gli altri errori li lascioperché quasi tutti hanno contribuito a migliorare il testo. E anche di questo vi ringrazio, facendovi i miei migliori auguri per la rivista. Sergio Landran Piedilupi dell'informazione, luglio-settembre, zione sociale della «realtà»? gnati. Ma che senso assume alloraque- plicando un sofisticato sistema di per• 1981), non tutte le forze poliliche ita- C'è'chiipotizzacheancoraoggi il Pci sta campagna? Che forse si vuole sem- centuali al tempo dei telegiornali); I - - 0 - -u- - I liane sono sorde ai problemi dell'in- decide di cprendere le armi» solo nel plicemente dire che bisogna dare più «processo alla Rai», ma solo per re- ga O formazione. Oggi il Pci intraprende tantativo di recuperarequell'aspetto di spazio al Pci (e, magari, ma senza esa- clamarepiù spazio al Pci; libertàper la I I una nuova campagnaper una informa- partito di lotta che ha da tempo perso, gerare, agli altri partitini)? Ci si illude Rai, ma nessuna possibilità d'un uso del ChesL :-e zione cpiù democratica•. ma sono i più maligni. veramente di risolvere il problema di diverso del medium. Nulla infalli sulla I IIJ.l.- 1 I Cosa sarà successo di tanto grave da La seconda domanda vuole dareuno un uso democratico della radio-te/evi- possibilità dei fruitori (consigli di fab- Rassegna di teorie e pratiche della spingere il cpartitone» a scendere in sguardo all'analisi fatta dal Pci e alle sione ripartendo equamente tra i partiti brica, comitati di quartiereper la con- I simulazione I campo apertamente? sue proposte «per un cambiamento•. il tempo dei telegiornali? Se, da una troinformazione, ecc.) di partecipare; Milano, 20 , 23 maggio 1982 Ivano Cipriani (di Rinascita), in un Dallo stralcio dal Libro Bianco, si parte, i rilievifalli dal Pcisono giusti, le nulla sullapossibilità di aprire i media I Società Umanitaria, Via Daverio 71 dibattilo pubblico a Pescaraannuncia ricava che alcuni partiti (Dc in testa) sue conclusioni peccano di miopia e a una comunicazione realetraemittente Interventi, installazioni, spettacoli, unaveraepropriacampagna(cLibertà godono di un trattamento migliore da settarismo. Se dietro questa campagna e ricevente (e non alla distribuzione); I videogames, tecnologie, I per la Rai»), una serie di dibattiti col partedellaRai:iltempo(inpercentuale per la cdemocratiuazione» della Rai nulla sulla libertà come garanzia del- giochi di simulazione. pubblico, la costituzione d'una orga- sul tempo complessivo della trasmis- c'è solo il tentativo di recuperareterre- l'accesso diretto dei fruitori alla pro- I I niuazione dei teleabbonati. Inoltre il sione) dedicatodai due telegiornalidel- no perduto, non c'è bisogno di scorno- duzione dei messaggi La televisione è Un'ambigua utopia Pd farà usciretrabreveun Libro Bian- la sera ai partiti è: Dc 50 per cento dareparole come «democrazia», né di destinataa rimanere una scatola lumi- con la collaborazione di 1 co sull'informazione radio-televisiva, (Tgl ), 44 per cento (Tg2); Pci 17 per mobilitare la base. Basterebbe esigere nosa al di fuori dellaportatadei destina- I Intrapresa e Alfabeta del quale l'ufficio stampa anticipa uno cento (Tgl), 21 per cento (Tg2); Psi 12 la propria [ella di torta, senza illudersi taridei messaggi,ai quali è lasciatasolo I Abruzzese, Attisani, Bartolucci, 1 stralcio contenente statistichee esempi per cento (Tg1), 20 per cento (Tg2); (e senza illudere tutti) che basta ripri• l'unica, remota possibilità di premere Calabrese, Caronia, inoppugnabili che condannano inevi- ecc. stinare di tasca nostra (ètra leproposte un bottone e interrompereilflusso d'in- 1 Fabbri, Fagone, 1 tabi/mente il succitatoente csemprepiù Quale scandalo! E non abbiamo avanzate), costituire un Comitato dei formazione. Formenti, Ghelli, Giovannoli, un ministero e sempre meno una ancora detto che il compagno Ber/in- Teleutenti(gestitodal/'alto),fare appel- Ma che saràmai questa «terza via»? Kemeny . ....,..A_v_·_en_da _ P_,o_d_u_m_·v_a_•_· ------~~g_u_er_n_e_l_l'_e_le_n_c_o_d_e_i_p_n_·m_i_1,_e_n_1a_in_1_e,_-~~lo_al_la_p_,o_fi_es_s_i_o_n_a_lil_à_,_P_e,_av_e_,_e_u_n_us_o~--------L-u_ig_i_G_ia_n_c_n_·s_t_of_a_r_o_1 - - - - - I b I ec2g noo anc a/fabeta n. 36 maggio 1982 pagina 29 r I
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