ventiduesima pagina è titolatq: Ribadito il no americano al gasdotto. La prima pagina del Giorno ignora la crisi polacca (i servizi sono a pagina 7). Il Tempo titola in prima pagina su Haig e su una lettera del Papa a Walesa: gli altri giornali mettono invece in primo piano una lettera recapitata in Vaticano da un inviato di Jaruzelski. Non crediamo che in questo disordine apparente (ogni testata segue un proprio cordine•) l'informazione riesca à farsi strada nelle menti dei lettori. In tanta superficialità, il tocco da romanzo cpopolare• è dato dalle ricorrenti voci sulla liberazione di Walesa. Già preannunciata da molti giornali il 12,ritorna alla ribalta il 18: Ambasciatore polacco: « Walesa presto libero» Il Tempo); Walesa verrà liberato? (li Giorno); Varsavia smentisce voci di liberazione di Lech Walesa ( Il Giornale). Per non sbagliarsi, il Corriere tace su tutta la linea. Sarebbe un gioco facile, e forse inutile, continuare in questa analisi dell'ita/ian sryle nell'informazione di politica internazionale. Le informazioni utili è meglio andarle a cercare negli articoli di commento, magari della stampa straniera. Qui ne offriamo quattro esempi di notevole interesse. Si tratta di quattro punti di vista del tutto diversi, ma uniti da un solido aggancio alla realtà delle forze politico-economiche in gioco. Qui emerge un altro dei paradossi di questo strano mese. ( ...) 3) Ciò che essi hanno guadagnato dal colpo di Jaruzelski è ugualmente chiaro. ln primo luogo indebolisce ogni manifestazione di autonomia in Europa e svuota, almeno contemporaneamente, la pressione esercitata dai movimenti per la pace. ln secondo luogo ogni tendenza liberale nei paesi dell'Est (secondo la mai sufficientemente citata dottrina Sonnenfeldt) costituisce una minaccia per la Nato perché legittima i partiti comunisti in occidente, e viceversa. La loro sconfitta non può essere pubblicamente auspicata, ma deve essere perseguita con pensieri, opere ed omissioni. 4) Ora si tratta di battere il ferro finché è caldo. Non è un caso che l'unimese, non solo non ha messo in libertà Walesa, ma non si vede nemmeno se intenda patteggiare con Solidarnosc o se ne voglia invece la totale distruzione con la dispersione delle ceneri. È che l'ultimatum di Mosca non gli lascia probabilmente alcun margine. Aspettiamo dunque di vedere se questo Jaruzelski possa arrivare ad assomigliare, se non a un Quisling, a un Kadar piuttosto che a un Husak o a un Nagy o anche a un Dubcek se non proprio (impossibile) a un Tito o a un (altrettanto impossibile) Ceasescu. E perché non magari a Pilsudski? Piuttosto, come agirebbe oggi il Padre della Polonia Pilsudski al posto di Jaruzelski? Chissà quanti mai polacchi se lo divisione dell'Europa... L'amministrazione Nixon riconobbe esplicitamente questo fatto quando uno dei collaboratori di Henry Kissinger propose la cosiddetta 'dottrina Sonnenfeldt'. La sua premessa centrale era che gli interessi di entrambe le parti sarebbero stati meglio preservati rispettando l'integrità delle proprie sfere di influenza in Europa. Niente è cambiato da allora. (...) Ecco perché ogni governo europeo si è frenato nelle sue reazioni alla prova di forza in Polonia. Ed ecco perché l'amministrazione Reagan, mentre si rallegrava per la situazione molto imbarazzante per Mosca, deve alla fine riconoscere che se i russi perdessero il controllo sulla Polonia, tutto in Europa diverrebbe instabile. Nel bene e nel male, lo status quo serve a. entrambe le superpotenze... È uno sfortunato fatto della vita politica che gli interessi dell'alleanza occidentale, cosl come quelli dell'Unione Sovietica, esigono che la barca polacca non si rovesci». (Pubblicato dal New York Times e, in Europa, dall'lnternational Herald Tribune, 14 gennaio 1982. L'autore è senior associate del Carnegie Endownment for International Peace.) 4. The West Should Not Bai! Out Poland, di Stansfield Turner (L'Occidente non dovrebbe salvare la Polonia dalla bancarotta) Informazioni Einaudi L'epopea di Kronstadt di lsrael Getzler. Lo Stato-partito bolscevicocontro marinai1 operai e soldati in lotta nel 1921 per l'attuazione della democraziadei Soviet. «Saggi•, pp. vn-2,9, con 4 illustrazioni fuori testo, L. 20 ooo. Nuovo Politecnico A mezza parete. Emigrazione, nostalgia, malattia mentale di Delia . Frigessi Castelnuovo e Michele Risso. «Nuovo Politecnico•, pp. v1-21,, L. noo. Stato autoritario e movimenti alternativi in Germania. Passato e presente della Repubblica federale di Peter Bri.ickner. «Nuovo Politecnico•, pp. XIV·J09, L. 8,oo. Karel Teige Gli articoli più analitici e spregiudicati- in particolare nella stampa americana - sono di ottica marxista, anche quando ne è autore un ex-direttore della Cia come l'ammiraglio Turner. L'attenzione è tutta sui rapporti economici e strategici sottostanti gli avvenimenti polacchi e all'azione delle cancellerie. Consigliamo vivamente la lettura degli articoli di Turner e di Steel; si vedrà che il loro «modello di letture• non è molto diverso - al di là degli esiti - da quello di Migone sul Manifesto. n quale aggiunge però un elemento che negli articoli americani è pudicamente velato: la guerra economica fra Stati Uniti ed Europa (Germania in primo Iuogo ), dove la Polonia ~~u~~ solo il ruolo di campo di battaMissile nucleare tattico « Lance» de~'Esercito Italiano « ... La considerazione fondamentale che dovrebbe governare la politica Usa sulla Polonia oggi è che i sovietici sono in difficoltà cosl gravi da dover sussidiare l'economia polacca e da dover prevenire una insolvenza polacca nei debiti verso l'Ovest. Arte e ideologia. 1922-1933. Pittura, letteratura, cinema e architettura negli scritti di un proragonista delle avanguardieeuropee. «Paperbacku, pp. xxv-332, con 17 illustrazioni fuori testo, L. 20 ooo. glia... ,,, E sivedrà li Giornale m'ontanelliano ripetere la sua «apertura di credito• àl generale Jaruzelski.,Fascino della divisa? Non minore fascino sembrano esercitare su una certa sinistra italiana, ma anche francese, gli accenti più viru- . lenti dell'amministrazione Reagan che promette di «punire l'Urss• e vendicare gli operai polacchi .. Non è che un altro dei paradossi di questo mese «polacco•. Quattro punti di vista sulla crisi polacca l. Sanzioni contro l'Europa? di Gian Giacomo Migone «... La politica di Haig si fonda su una polemica contro le premesse analitiche della linea di Bonn nei confronti della Polonia. Infatti, egli confuta in maniera del tutto persuasiva, e con argomenti non dissimili da quelli da noi utilizzati su queste colonne, affermazioni che, in questi giorni, hanno avuto ampio corso: (...) 1) Si può discutere se Schmidt e Brandi abbiano ragione o torto nell'opporsi a queste sanzioni contro la Polonia e l'Unione ca vera sanzione perseguita con insistenza da Washington sia diretta contro l'Europa, e solo· marginalmente contro l'Urss. li Cremlino può fare a meno di vendere il suo gas all'Europa, mentre in tal modo resta pesantemente dipendente da fonti controllate dalla politica estera americana per i propri rifornimenti di energia. Invece l'Urss ha un bisogno vitale del grano americano. Su.questo pjano,,nQn a caso siamo fermi a una sospensione delle trattative pe( il rinnovo dei contratti attuali. Una volta che si sarà posata la polvere sollevata dal dibattito sulle sanzioni, Washington riaprirà il capitolo dell'istallazione dei missili Cruise e Pershing li. Ancora una volta, la sinistra italiana farebbe bene a tenere presente che il conflitto tra est e ovest è artificiale (anche se, paradossalmente, pericoloso per la natura degli strumenti utilizzati per mantenere in piedi l'artificio), mentre il conflitto più profondo vede da una parte schierate le superpotenze, con relativi giochi_p~lleparti, e dall'altra coloro che sonoÌnteressati a far saltare l'assetto mondiale emerso dal secondo dopo-guerra (a cominciare dall'Europa)•. (Il Manifesto, 14 gennaio 1982.) 2. Jaruzelski? Forse un Husak forse un Kadar forse un Pilsudski, di Egisto Corradi «( ...) Jaruzelski. Giudizio sospeso, propongo, anche se a prima vista tutto depone contro di lui. È lampante che Mosca ha imposto a Jaruzelski un brutale ultimatum; ma sembra evidente che gli sia stata lasciata la mano assolutamente libera sul come e sul modo di Sovietica. Probabilmente dicono la riportare la situazione a prima di Solicosa giusta per i motivi sbagliati, visto darnosc, quel sindacato diventato che le sanzioni ventilate dagli ameri- movimento nazionale che sembrava cani sono o propagandistiche o dirette essere giunto alla possibilità di rovecontro l'autonomia europea (rinuncia sciare il regime. al gasdotto Europa-Urss, sospensione A favore di Jaruzelski ci sono indizi. delle trattative di Ginevra) e comun- C'è la circostanza che fu proprio lui, il que ritardate. Resta aperto il proble- 31 agosto dell'80, a firmare a Danzica ma delle pressioni internazionali che si l'atto di nascita di Solidarnosc. Che fu possono e si debbono esercitare nei sempre lui a dire che mai un soldato confronti di un regime liberticida. Tut- polacco avrebbe sparato su un operaio tavia ha ragione Haig (lo ripetiamo) polacco. Che fu lui, ancora, a far issare nell'affermare che l'analisi da loro uti- sul tetto del palazzo del Comitato cenlizzata per sondare il comportamento trale comunista, la bandiera nazionale di Varsavia è sbagliata. polacca al posto di quella del partito. 2) Gli americani sono indifferenti Sta comunque di fatto che ad un mese se non ostili alle libertà dei polacchi. e più dalla tragica notte di S. Lucia, Lo hanno dimostrato incoraggiando di Jaruzelski è riuscito soltanto ad elimifatto la restaurazione prima che avve- nare la resistenza attiva. E a nient'alnisse, e montando un tipico polverone tro. Quella grande potenza che in Popropagandistico a repressione com- Ionia è la Chiesa, in principio possibili- ~iuta. sta, gli si è irrigidita contro. E lui, in•un B1bl1otecag1noo1anco chiedono in questi giorni di sera, chiusi nelle loro case dal coprifuoco di Breznev». (li Giornale, 17 gennaio 1982) 3. Poland and the Painful Lessons of Realpolitik, di Ronald Steel (La Polonia e le spiacevoli lezioni della Realpolitik) «(...) La terribile verità sul movimento di Solidarnosc è che, In occidente, nessun dirigente responsabile desidera che lt; a_mbizionidel .'!'ovimento si realizzino pienamente. Non lo desiderano i banchieri internazionali, che hanno nei loro bilanci 27 miliardi di dollari prestati al governo polacco. Non la Chiesa cattolica, che ha trovato un modus vivendi con Varsavia e teme un collasso delle sue attività in Europa orientale. Non i ministri degli esteri el/ropei - dell'Est come dell'Ovest - che hanno tratto profitto dalla distensione e non vogliono vedere incollerito l'orso russo. Non i capi della Nato e del Patto di Varsavia, che hanno imparato a vivere confortevolmente con un'Europa divisa in due gusci ben cor.trollabili. E neppure il presidente Reagan che, sebbene spenda qualche lacrima in pubblico per Solidarnosc mentre distrugge il sindacato dei controllori di volo, non ha ragioni per dare il benvenuto a una rivolta nell'Europa centrale. L'amministrazione Reagan sta tentando di punire i russi per quello che sta facendo il regime militare polacco. Ciò è tanto logico quanto una punizione sovietica contro gli Stati Uniti per l'operato della junta che sosteniamo nel Salvador. E avrebbe all'incirca lo stesso effetto sugli eventi. (...) Se Solidarnosc avesse ottenuto le sue richieste più radicali, rotto il monopolio del potere da parte del partito comunista e ritirato la Polonia dal ( ...) Una simile insolvenza potrebbe restringere severamente i prestiti occidentali agli altri stati comunisti dell'Europa orientale ed anche all'Unione Sovietica. Tutte queste economie sono in dif(icoltà. Tutte fanno affidamento sulle macchine, sulle tecnologie e sui pezzi di ricambio che provengono dall'Ovest: attraverso il credito. -, sovietici pOS!ì9nOpagare Ì'onere del pagamento dei debiti polacchi? Naturalmente possono. Non sarebbe, per essi, né facile né piacevole (ed è questa una ragione per cui hanno tentato così disperatamente di evitare l'invasione della Polonia). Dovrebbero ridurre gli acquisti di' grano e di tecnologia dall'Occidente. Dovrebbero sostenere l'interscambio vendendo oro, fornendo più petrolio al mol)do libero - piuttosto che consumarlo in operazioni militari in Afghanistan o venderlo all'Europa orientale in cambio di moneta locale- e con altre procedure possibili ma difficoltose. Certo, c'è il rischio che, senza i crediti occidentali, le economie del blocco sovietico entrino in una spirale verso il basso e minaccino non solo i 27 miliardi di dollari per cui l'Occidente è esposto verso la Polonia, ma anche i 17 miliardi di dollari verso l'Unione Sovietica e le somme, più piccole, che riguardano gli altri paesi est-europei. Ma fino a che punto questi prestiti, in ogni caso, sono realmente esigibili? I prestiti possono essere resi esigibili solo attraverso riforme economiche fondamentali in tutti questi paesi. Ciò significa un maggiore orientamento verso fattori di mercato. Poiché ciò contraddice l'ideologia politica comunista, può essere ottenuto solo sotto la spinta di severe pressioni economiche. La speranza, quindi, di tenere viva la fiamma di Solidarnosc sta nel mostrare Patto di Varsavia, il controllo sovietico ai sovietici che il peso economico della sul resto dell'Europa orientale sareb- Polonia potrebbe diventare insostenibe stato minacciato. Gli altri paesi sa- bile se non raggiungono un comprotelliti avrebbero potuto seguire l'e- messo con Solidarnosc per tenere a Pasolini L'usignolo della Chiesa Cattolica. In questa raccolra di poesie del 1943-49 emerge la figura del padre, erogatore del castigo, davanti al quale bisognaaccettare « il peso di un'età I che forza la coscienza I emodellail dovere ». «Struzzi», pp. 1.32, L. ,ooo. Vernant Divinazione e razionalità. A cura di Jean-PierreVernant. Una esplorazione delle pratiche divinatorie nellaCina antica, la Mesopotamia, la Grecia, Romae l'Africa di oggi. «Papcrbacks», pp. VII•3'I, L. .20 ooo. Saki L'insopportabile Bassington. La storia tragicomica di un giovane, le vicendestravaganridi personaggi dalle facoltàprofetiche, di compunti lirurgisti impegnati a scrivere canzonette, di animali parlanti: le piu indiavolate trovare nel piu .compassarostile old England. «Supercoralli•, pp. ,21, L. 18 ooo. Paolo Fossati «Valori Plastici» 1918-22. La rassegna d'arte di De Chirico, Savinio, Carrà, Broglio. I rapporti fra tradizione e attualirà, fra Italia e Europa, il ruolo dell'artista, il mercato, le esposizioni. «Saggi•• pp. x111-3o6,con 42 illustrazioni fuori testo, L. 2, ooo. Tonino Casula sempio. La libertà, dopotutto, è con- galla l'economia polacca. Più diamo Tra vedere e non vedere. Una guitagiosa. aiuti, minori sono le pressioni verso un da ai problemi della percezione visiva. Riconoscere un viso, distinNon sarebbe stato un giorno mera- tale compromesso. guere una voce,calcolaredistanze, viglioso? Non necessariamente. Vir- Non crediamo perciò di avere un sonodavverooperazionisemplicistualmente, ogni jstituzione innovativa imperativo umanitario o una mecessità sime come sembra o non nascon- .,? •d l b l dono, invece, complicatissimie mi- ~ nell'Alleanza occ1 enta e è asata su - politica di andare in aiuto alla Polonia steriosiprocessi? _;, la divisione dell'Europa durante la in queste circostanze. I sovietici sono «Struzzi•, pp. 386 , L. 12 ooo. t Guerra Fredda: la Nato, il mercato sopra una polveriera. È un problema ....., Comune, l'Organizzazione per la loro. Non precipitiamoci ad aiutarli a ....., Cooperazione e lo Sviluppo Economi- risolverlo». (Dal Wall Street Journal E1"naud1" ~ co... Washington e Mosca hanno basa- del 15 gennaio 1982. L'autore è stato .; to le proprie alleanze - ed anche il direttore della Cia ed è ora consulente . ;_:-.., proprio status di superpotenze·~-snna· - -,n-a•ffati irftCfn'aZi0rtali:r- - - • - - - - - ~---_-_-_-_-_-_·--_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_"-~-
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