Alfabeta - anno IV - n. 33 - febbraio 1982

Il velenoè buono Paolo Mauri D i questa antologia si è già molto però si consumano alcuni eventi, qui diverso rapporto tra lo scriuore e lo anni-Seuanta lungo l'asse del loro natu- La sfida. Passando rapidamente ad parlato: sulla stampa quotidiana dati per scontati. scrivere.Non è un caso, almeno secon- raiesvolgimento: Guglie/mi ha in qual- altro (e senza aver esaurito affauo il e s_euimanale,sul numero scorso Per esempio - e non per caso- chiu- do me, che, pochi anni dopo, Manga- che modo chiamato a sé i libri usciti nel primo punto) m'incuriosisce il discorso di questa rivista e in pubblici dibattili de Quindici,glianni Settanta si inaugu- nel/i pubblichi Centuria, Malerba Il decennio e li ha /eui o ri/eui con l'ouica di Guglie/mi sul «leuore» , su questo che non sono ancora avvenuJi mentre rano a/l'insegna di una grande sfiducia pataffio, Calvino Se una notte d'inver- di chi si trova nel '79 o nel/'80 ed ha leuore sfidai~ a leggere non più Giorscrivo, ma lo saranno quando sarà nella letteralllra. Quanto dura questa no un viaggiatore, tanto per fare tre dunque poca voglia di discendere al- gio Saviane o Laila Romano, ma una pubblicato questo testo, o meglio, que- sfiducia? Sappiamo da dove viene: il esempi significativi. l'indietro. li come è dunque quello che letteraturadi ricercasupposta impervia sii appunti. Si è parlato assai meno, primato della poliJicameue in secondo Fermiamoci a/l'ultimo: se Guglie/mi vorrei chiamare «effeuo polaroid». Si e aspra. Credo che qui stia un'altra almeno fino ad oggi, del come è stato piano il discorso letterario tra gli stessi avesse tentato di ripercorrere gli anni leggano in questo senso- e a riprova-i chiave per capire il significato (o a/mecostruiJo questo libro, elemento essen- leuerati. Non ho in questo momento Sellanta all'insù non credo si sarebbe «cappelli» che Guglie/mi ha premesso no uno dei significati) de/l'antologia, :z.ialeper capire il perché (o il per cosa) altri elementi sottomano, ma ricordo fermato, al momento di antologizzare ai singoli autori antologizzati: nascono forse anche per comprendere meglio le è stato costruito. benissimo che il convegno di Orvieto Calvino, alle Città invisibili (1972), o quasi tuui da una riflessione negli ragioni di certi «sbrontolamenti». E cominciamo dal come. (Scrittura/Lettura, aprile 1976) cade, per lo meno non si sarebbe fermato immediati dintorni del testo antologiz- È chiaro che il discorso di Guglie/mi Come. La prima cosa che mi sono per così dire, nel bel mezzo di una si- soltanto a quelle. Perché se le Città zato, sono istantanee a pronto sviluppo non ha come interlocwore i suoi comdomandato leggendo il libro (di cui al- tuazione che sta cambiando. sono indubbiamente una tappa impor- con tuui i pregi e i difeui del caso. L'ef- pagni di viaggio: non è direuo ai lettori tri hanno già delto e raccontato laparti- A Orvieto, infatti, i «negatori» della tante per Calvino, sono a mio giudizio feuo polaroid dà - per esempio - poca della lettaratura d'avanguardia. lione in capilo/i e numerato le presenze lettera/Liraforti del/'ars negandi, che meno rappresentative di Se una notte luce a Manganelli che con Centuria Non ha senso raccomandare ad 1111 e /e assenze) e leggendo la prefazione, non conosce sfwnall/re, tentano di far proprio per quel che riguarda il discor- 11111tn - nella scrittura - di posi:ione; leuore già avveduto gli strumenti per la prima cosa è stata proprio questa: ravvedersi,. soprat111t10non ha senso non tanto del metodo critico tenuto da «sfidarlo» sul suo terreno. È allora ad Angelo Guglie/mi, quanto di un come altri che Guglie/mi si rivolge: ad un artigianaleche poi puèlanche diventare pubblico nuovo e ignaro. Lì la sfida «metodo», ma non è detto. E il come mi f1111zio11eail Piacere della letteratura in/rigava perché i libri mi piace «smon- diviene auivo e bauagliero come w1 litarli». Dunque il come: in un libro che bro di frontiera. propone due date, una di partenza, che Il ris11/1a10dell'operazio11e non ha sarebbe il /970 e una di arrivo che affatto esiti scontati, da questo punto di sarebbe - per esplicita dichiarazione vista,sebbene Guglie/mi si sia adoperadel/'auJore- il 3 I dicembre I 980, men- to a dimostrare che poi questa /euera/lJlre la prefazione porta la data del 25 ra vie11e«da lontano», evocando Gadsettembre 1981, mi sono chiesto da da auraverso Cauaneo e face11dospaquale punto di vista Guglie/mi abbia zio a scrittori che diventano sì familiari lavorato, cioè come abbia elaborato al pubblico in questi anni (come Saviinternamente (palesemente o no, non 11ioe Morse/li), ma che certamente non importa) il problema della cronologia. 11ascono i11 questi anni, né li rappresenÈ chiaro (o almeno si è chiarito nella tano a pieno titolo. O per meglio dire se prefazione, in fase di consuntivo) che li rappresentano lo fanno interamente gli anni Settanta non permellevano, o dalla parte del lettore, il che dovrebbe ancora non permellono, un discorso di far rijleuere un po' di più gli studiosi di prima e di dopo al loro interno. Infatti sociologia della lelleratura. per Guglie/mi il prima è rappresentalo Il piacere. Un'ultima nota. È evidendagli anni Sessanta (con naturale rife- te-lo dice Barthes e Guglie/mi lo citarimento all'esperienza cardine - in /et- che il piacere è atopico. Sappiamo (né, teratura - per quegli anni e cioè la 11erla verità, ci preoccupa) che non è neoavanguardia), il dopo si fa ovvia- 11ecessariamentedi «destra». Sappiamente nebuloso. Il durante, cioè gli mo che è in genere l'accademia a rifiuanni Settanta in questione, sono per- tarsi di prendere in considerazio11eil corribili grazie all'espediente delle ag- piacere, ma sappiamo anche che- proglutinazioni tematiche o compor/amen- prio perché atopico - il piacere del testo tali ma non in base a/l'individuazione sigla una condizione, ma non deua di tendenze. precise. condizio11i.Non fa in altri termini proInfatti (ammette Guglie/mi) gli amo- cedere il discorso sulla le1teratura, se ri presenti in un capitolo potrebbero 11011 in una fase - come questa - di scivolare in un altro senza troppo dan- assenzadi discorso. Perdi più ilpiacere no. Il che significa che Guglie/mi sug- è un fenomeno di intensità mutevole, se gerisce degli accostamenti, ma non li ci proponessi1no - quanto al testo - di giudica essenziali. Imbandisce la tavo- misurarlo in qualche modo, finiremmo la, in altre parole, ma non pretende - con il reinventare la critica leueraria. come nei pranzi di rigida etichelta - di Faremmocioè la scopertadell'ombrello. fissare i posti in maniera definitiva. La disinvolta operazione di Gu- (Seguitando la metafora non ci di- glie/mi viene in qualche modo dopo la spiacerebbe.,per i tiJolidi questi capitoli criticae insieme prima della critica. Da de/l'antologia, il paragone con un qui l'eccezionale buonumore (criticamenu: antipasto di uovi predicatori; mente parlando, s'intende) di un critico specialilà della casa, Le parole misera- più incline a procedere per esclusioni bili; un pizzico di fantasia internaziona- che per accoglienze. In altri termini le con il misterioso Meridiani e paralle- Guglie/mi profilta di una pausa (che li; dessert a sorpresa Ludovico Ariosto naturalmente non sappiamo affatlo o Lina Presotto ). Il durantesi qualifica quanto possa durare) per trasformare dunque grazie ad una lellura dei testi in un gesto criticamente prod111tivoc, iti che è essenzialmente svincolata dalla Carri M6-0 dell'esercitoitalianoinmanovra che a rigor di termini non è propriastoria lelleraria degli anni Settanta, mente «critico», proprio perché «atoalmeno nei procedimenti, anche se alla pico». fine Guglie/mi compie una vera e pro- naufragare il convegno stesso o per lo so degli anni Settanta. Faccio soltanto produce foto-sberleffo per quelli del- Sarebbe a questo punto necessario pria acrobazia criJica e recupera un luo- meno di aggredire, come possono, la un parallelo: Guglie/mi vuole il le1tore l'aeiuoismo colti in atteggiamenti poco un «corollario». Ma questa antologia, go cronologico al suo discorso finale.. stessa legiJtimitàdel discorso proposto. al centro, pronto a ricevere la «sfida» dignitosi (o troppo «dignitosi») e quin- come li rappresenta questi anni SettanNon sono in grado adesso, (né que- Ma a parte gli episodi- che poi riguar- della lelleratura o almeno di certa lette- di ridicoli, etc. ta? Ecco io credo-a dirla in breve-che sto è il luogo adallo) di tracciare.una danopiùlacronacachenonlasostanza ratura. Gli sembra che il momento sia A questo punto c'è da chiedersi se gli anni Set/anta siano rappresentati storia lelleraria di questi anni. Seguito delle cose- e che tu/li rammenteranno, maturo, che le condizioni ci siano tu/le una serie di foto-polaroid permelte di 'abbastanza bene in questi testi, senza dunque a prendere. appunti, mi sembra conta l'ammissione di un disagio. Che per impostare questo nuovo rapporto. costruire una foto di gruppo altendibi- che l'antologia abbia l'ambizione di che ne.Idiscorso di Guglielmi ci siano vergogna scrivere è i/ titolo di un inter- Senza volerlo, anzi probabilmente le. È il problema della prefazione. Da rappresentare gli anni Set/anta. dei salti, non di logica, ma proprio di vento di Luigi Malerba, apparso sul pensando ad altro, Guglie/mi ha «ri- un «come» precario e personalissimo, Non è un gioco di parole: l'intenzioattenzione cronologica. Corriere della Sera in quei giorni. Ma seri/lo» (o tracciatoappena) quello che Guglie/mi ouiene dei risultati estrema- ne di Guglie/mi semb;a esserepiù quelRiassumo: l'avanguardia a/lacca la forse l'intervento di Giorgio Mangane/- nel libro di Calvino di fauo avviene: il mente interessanti. Che piaccia o no nei la di auscultare e capire le condizioni in vecchia letteratura (la destra dei buoni li, nella sua paradossalità, siglò quel lettore al centro, la leueratura che lo dettagli, l'idea generale di una possibile cui ci troviamo oggi, con alle spalle sentimenti etc.); intorno all'avanguar- clima meglio di ogni altr(). assedia, lo circonda, lo trasforma. li (o già in atto) conciliazione con la lette- questo decennio, che non quella di serdia, che procede nella sua ricercateori- DiJe che la /eueratura è merda? ar- libro di Calvino è forse quello che me- ratura, auraverso la suggestione bari- vireallastoria, alla «rappresentazione» ca «ai margini» c'è un vuoto; i le/lori gomentava più o meno Manganelli glio rappresenta questo discorso di hesiana del «piacere del testo», è una di questo decennio. Una scorciatoia, (un pubblico non meglio definito) non (non dispongo del testo e cito a memo- Guglie/mi, anche se non è presente nel presa di posizione che coglie nel segno. d11nque. Scovata con intelligenza e si accorge dell'operazione e si nutre in ria) ebbene, replicava, allora vi dico libro di Guglie/mi. (Così come, ine0vi- È il punto d'arrivo - per ora - delle magari anche con un po' di furbizia -._ modo - diciamo cosi - consueto; dai che a me la merda piace e piace moltis- tabi/mente, a questo p11nto,non è pre- cronache /euerarie di questi anni. E il (che non g11asta).Una scorciatoia che -Sl margini quegli stessi autori, che nel frat- simo. Se oggi Guglie/mi può riparlare sente il romanzo di Vargas Uosa La zia merito di Guglie/mi è proprio questo: porta sicuramente da qualche parte. ]; tempo hanno prodollo testi in abbon- del «piaceredella /e11erat11ran»on è sol- Julia e lo scribacchino che per essere di avere innestato un meccanismo pro- ~ danza, vengono oggi offerti al lettore, tanto per la suggestione del testo bari- «in tema», avrebbe permesso di a/far- vocatorio che come da qualche tempo U piacere della letteratura ~ sfidato ad assaggiare e a giudicare ciò hesiano, ma proprio per quella esplicita gare certe considerazioni al di_là dei non accadeva ricostringe a discutere di prosa italiana dagli anni 70 a oggi s:: che sembrava «veleno». Il veleno, è ammissione del disagio che prelude confini nazionali.) /euera111raI.l «come» dell'antologia si a cura di Angelo Guglielmi "' buono, anzi non è affa110veleno è l'u- non tanto all'agio, quanto ad una di- Il «come» dunque è 11ncome che riassume- alla fine - in un gesto che fa Milano, Feltrinelli, 1981 i. nico cibo proponibile. Ne.I frattempo versastrnllurazionedei rapporti, ad un prescinde dal tentativo di leggere gli rijletlere. pagg. 445, lire 15.000 <E!. ~-----------------------------------------------------------------------------------~<l 1anc

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