Al secondo festival internazionale di poesia, •tenutosi l'anno scorso a Piazza di Siena a Roma, un giovane poeta nero. alto e quadrato, riuscì a fermare la lenta e interminabile processione di spettatori e curiosi. a chiedere e ottenere attenzione, ad incantare la platea con la sua recitazione calma e appassionata, estremamente ritmica. Il pubblico cominciò spontaneamente a battere le mani seguendo la cadenza musicale dei versi, rapito dalla facilità di comunicazione di questo giamaicano fiero e sicuro. Quell'uomo era Linton Kwesi Johnson, il personaggio più complesso dell'uni- • verso reggae, la voce più intensa del dissenso nero in Inghilterra. alo in una zona rurale della Giamaica, trasferitosi nel 1963 all'età di undici anni nel ghetto nero di Brixton, vicino Londra, Johnson rimane tuttavia profondamente legato alla cultura originaria, al patrimonio caraibico di poesie orali, c..anzonidi lavoro, racconti popolari. All'inizio degli anni '70 comincia a scrivere,. si laurea in sociologia e pubblica nel '74 la prima raccolta di liriche T/re Voices of Living and tlre Dead, seguita l'anno dopo da Dread, Beat and B/ood, letteralmente paura, ritmo e sangue, le tre parole che meglio sintetizzano l'esperienza dei neri inglesi. La poesia di LK Johnson riprende il sistema di versificazione africano, usa Cultura bassa musica del sangue cresciuta denrro il nero nel dolore radicata innestata dentro il cuore; tu/la tesa nel ribollio e nel rimbalzo nello scauo e nel balzo. è il ba/lito del cuore, questo pulsar del sangue è un basso ribollente, un battere cauivo che spinge contro il muro che sbarra il sangue nero. e grande è la passione tu/la insieme, come una forma tremenda come una giusta violenza che si libera selvaggia come pauia furente. La notte ciel.la testa La solitudine pesava sul suo anùno in quella notte dura come ghisa quando seppe della morte d'un negro linguaggio familare e gergo da strada e soprattutto il dialello immediato inglese-giamaicano parlato dalla minoranza di colore. Le composizioni narrano la vita della comunità giamaicana, le esperienze dei giovani sballottati tra discriminazione razziale e disoccupazione, le lotte della classe operaia nera, le angherie e le violenze del National Front, partito parafascista che vuole il rimpatrio nelle terre d'origine degli immigrati, e della polizia, le due minacce più grosse per i neri. «La mia è una poesia semi-melodica con un 'organica relazione rraparole e ritmo. La poesia èmestieredi parole, ècondensazione dell'esperienza. Tre sono i car<uteriprincipali. Primo, leparole devono essere vere, adaue a ciò che si vuole comunicare. Secondo, la poesia è arte perciò grande cura deve esseremessa in ciò che fai e in come lo fai, nello stile e nella forma. Terzo e più importa/Ile, deve i111eressarei1, 11ra11e11peroe,vocare una reazione en101iva ». Si tratta essenzialmente di versi politici, chiari e ballaglieri. perché Linton Kwesi Johnson è prima di tulio un marxista, un militante del colle11!vo indipendente Race Today, associazione impegnata nella difesa dei dirilli della minoranza giamaicana che organizza mobilitazioni e pubblica un giornale. Pur amme11cndo l'importanza dei Rasta in quanto movimento anticoloniale che ha dato un senso di dignità Egli stirò la -suasoliludine d'elastico e bevve verde della nebbia sorge/Ile. Poi gli occhi della testa del morto e/I/rombi come molle sca11aro110 così d1e 1111m0osca meraviglia pisciò negli occhi sbarrati di morto. Testa di morto si storse in 1111 sorriso e l'uomo solitario, liii pianse: un'ape verde bagnata era morta Stillasua lingua incrostata di sabbia. La bocca del morto aperta spalancata. Come bugie le dita intorpidite e unificato una massa di persone altrimenti dispersa, Johnson non crede in Jah e nel ritorno all'Africa. è interamente calato nella realtà quotidiana. allento ai problemi concreti della comunità di colore. «Non penso e/rela poesia o la musica possano cambiare la società. L'unica strada per arrivare a muwmenti rivoluzionari è impegnarsi in 1111c0oncreta bauaglia politica per cambiare le tue condizioni materiali d'esistenza. L'arte rijleue i cambiamenti, può talvolta anticiparli, dà ispirazione e nwrimento spiri111alaella lolla politica ma 1101p1uò sostituirla». Studioso di ritmi giamaicani, LK Johnson decide nel 1977 di mellere in musica alcune poesie, consapevole che il medium reggae rafforza l'impallo dei suoi versi e raggiunge un maggior numero di persone. «La musica èstara il mio primo amore tra le forme artistiche, il reggae è il bauito del cuore. Quamlo cominciai a scrivere, anche prima di farlo in dialeuo giamaicano, la musica si insinuava tra i rigiridellepoesie, le parole n1i venivano in 111ente sempre accompagnate da una linea di basso». A Dread, Beat and Blood, il primo album, aspro e furioso, succede nel '79 ForcesofVictory, più gradevole ed elaborato. L'orizzonte sonoro si perfeziona ulteriormente (sebbene LKJ non sappia scrivere partiture né suonare strumenti, compone tulle le sue canzoni) Scatta-Matta-Shatta-Shack! che ritmo! perchè il tempo è arrivato che la passione si gonfia ed il ritmo colpisce che il muro già si sfascia, e la rnusica cambierà come la cultura mlllerà e l'oppressione si fra11111merà. Il male è là pitì caldo delle pullle di fuoco calore vivo dal cuore del vulcano! nel suo ultimo lavoro. Bass Culture, opera pensata e compiuta (esiste un quarto album LKJ in dub che presenta brani già noti in versione principalmente strumentale, stravolti dall'uso del dub, una tecnica di sovraincisione composta di echi e tempi rallentati e rimissati). Il reggae compallo e severo degli inizi si è trasformato in uno vivace e ballabile, Johnson presenta una personalità calda e ingegnosa, passando dalnglan isa bitch, l'inno del sottoproletariato nero costrello a lavori faticosi e umilianti, spremuto e buttato via. a Two sides of silence, parente strello dei readings della beat generation coadiuvati da brani jazz (in primo piano la recitazione tesa e ispirata di Linton, dietro fiati e percussioni improvvisano: niente reggae solo frasi nervose e spezzate da free-jazz anni '60). Influenzato da musicisti storici come Big Youth, King Stili, Prince Jazbo, i cosiddelli toasters, i disc-jokey che parlano e improvvisano su un pezzo di musica preregistrata, Linton Kwesi Johnson ha tullahra efficacia e originalità. , on canta, non esegue vocalizzi o acuti, piuttosto legge, parla con tono deciso, sfru11ando meravigliosamente la voce calda e personale, terribile e profonda, strumento affilato che va direllamentc al pello. Nel febbraio di quest'anno LK Johnson si è esibito al teatro Olimpico di Roma accompagnato da due ballerini e da un registratore che mandava le basi musicali. Ha presentato storie di giovani neri arrestati ingiustamente come George Lindo o il giovanissimo Sonny, incarcerati sulla base dellasus- /mv, legge che permelle di rinchiudere in prigione chiunque sia sospello, in pratica un fermo di polizia targato Thatcher. Ha raccontato in Forces of Victory, l'organizzazione del carnevale caraibico e la ballaglia per poter tenere il festival per le strade, culminata negli scontri con la polizia a No11ing Hill Gaie nel '78, documentati magnificamente in Dread Bear and Blood, film documentario su Linton Kwesi Johnson, girato dal regista inglese d'origine italiana Franco Rosso. E soprallullo ha parlato del massacro di New Cross a gennaio quando i fascisti buttarono una bomba incendiaria ad una festa di comlcanno di ragazzi neri causando tredici morti e ventisei feriti. «Nessuno in parlamento ne Irapar/mo, noi abbiamo organizzato una marcia di protesta e/reIratoccato i giornali, le Camere e Downing Street. Vogliamo far sapere a Ili/liche l'Inghilterra è un paese profondame111erazzista e che non stare,no senza far niente. Noi combaueremo». Flaviano De Luca Strada 66 Scatta-Malla-Shalla-Shack! what a beat! far the time is nigh wlrenpassion gather higlr tm the beat jus laslr when the wall mus smash, mul the beat wi/1shiff as the rnlture allta when oppression scal/a. s1a1z1a buio crepuscolo sofficemellle urlando ore•sei•in•punto, la luce carboncino la vista sfidando swva divenwndo nera; il suono era musica dolce regolare nel flusso, la mente dell'uomo-figlio giusto rosso ,nistica, verde, rossa, verde... scena fantastica. nessuno balla ma si sbaue e salta l'emozione eleurica matura se111ime1110; sudore rosso secernevano i suoi palmi. Sale era del suo sangue come salamoia. E toccando i denti della testa di morto essi sparivano come cenere al suo tocco. Polvere a polvere, si muoveva la lingua del morto. è l'onda culturale della nostra geme. spiriti irllli da' forma al suono che sta cadendo facendo 1111 movimento ruvido abbastanza; e bai/endo mi colpiva la musica con colpi, io se111ivoil bruciare, conoscevo lo shock, oh sì, e/redovevo cavalcare il rock. Cominciò a ridere e la nebbia urlò rosso. Viuima del terrore com'era, 0/uwale - all'ultimo auacco, si ruppe a pezzi e morì di bono. Uomo d'elastica solitudine prese su il cazzo dell'uomo morto, lo tenne come una pistola carica a sperma, e si diresse ad 1111 vicino posto di blocco. Con un colpo di machinepistola distrusse il posto con lo sperma nero. sorgono con urla co,ne tuoni; potere lare111e forma prende somigliante alla pazzia, si presen/0 con aspe/lo che è violenza; spazza via i ceppi della schiavitù, guarda! per distruggere il male. /' 1101110 sente: la feriw lo conferma. l'uomo vede la distruzione che sta intorno. l'uomo si gira; l'amore riconferma; il suo destino brilla come luce; fuori di questo rock uscirà 111r1itmo più verde perfino più tremendo del tempo a cui andò il vento, la brezza che la gloria andò crescendo. violenza che è vibrante è il IIOSlromovimelllo ,111 ritmo verde rock di siccità bruciante le radici interamente. il gran poeta 1-Roy era in onda Western fece una mossa e tu/li risero: lui si sente 1-Roy, io ho paura. «Street 66», il dello uomo dice, Quella notte per lui i suoi piedi andarono lungo grige srrade ghignanti con occhi Non un'anima sopravvisse, così egli gridò, così la vita assume forma di mutamento dalla calma l'aspetto prende di tempesta mortale. «se 1111 po/iziollo viene si becca delle gran bolle, che l'alzavano su in alto nell'andare. Un verde nebbia discese su di lui sul suo cammino e ne bevve come foglia ne beve. Quella era la notte della testa e della rossa e della verde nebbia sorgente quando i ma/Ioni cantarono alla sabbia. e mentre la nebbia urlava di rosso ne bevve. sì geme, proprio una gran la cultura pulsante passata di bolle.» ~ alza la tempera/Liradel sangue la rabbia vomitllla le ore vanno a tempo, buona la situazione -~ per distruggere la strella tenace; che di bollo bam bam bam ~ la falsa spira audace w1 colpo risupna alla porta. ..._ streua alla carne dove libertà piange; «Che è?!-» fa Western che si sente a posto. ~ amarezza da un blues, «Aprite! Polizia! Aprite!» ; ctmsa un verme sofferenza, «Che indirizzo volete?!» -e, alza la pressione 'delsangue, «66! A vanti, avanti aprite!» ~ 1uttaviaancora si seme Western si se/Ile forte: ~ amore «Sì, è il 66 Street; entrate, <:> Qualcosa lo stava aspeuando. ancora più teneramente entrate, che ve le beccate tu/le.» "' augurando ai suoi piedi d'inciampare. del suono delle forme " Era la testa tagliala d'un morto, che cantano forte ] la tesla nera del vagabondo. morto. un inno. Traduzione di Vanni De Simone <li!. L--------------------------------------------------------------------------------'<i
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==