Monsieur Tristan Tzara ZUrichbergstrasse19 ZUrich Ofena (Aquila) 4 Février 1918 Mon cher ami, je viens de récevoir votre lettreet d'écrire à Mlle D'Arezzo parce-que elle vous envoye les derniers numeros des pagine: le prochaine n.0 paranra le 15meFévrier et vous le recevrez surement. Dans ces jours paranra aussi ma gioielleria notturna et je vous l'envoirez.C'est un livretriste, douleureux,et plein de soif: mes insatisfans desirs, ma douleur sans cesse- et toutes les malincoliesqui prenderont nòtre àme -j'espère que vousles trouverezdans mes poèmes, quand-mème, vous ne connaissez que très peu l'nalien. Dans quelle oeuvre travaillez-vous auhourd'hui? Je suis loin de moi-mème: balancé du nord au sud de mon àme: mais cette soif netrouverajamaissa sourcesans cendre: Les fleurs des tous printemps sont ils brulés pour toujours: c'est nòtre destinée sanglante. Ainsi-son. Ma blessureest très vive: mais il faut voir la couleur de propre sang et savoir la douleur de proprechair; ça peut-ètre, rafforce la vie mieux que la santé, en l'élevant. L'art est mon experance plus forte, et peut-ètre l'unique. Au revoir, mon ami. Andalusa A Nicola Moscardelli La città mi ha dimenticato. S'interrogano i miei occhi nellevetrine sconosciute. Idolo minerale m'affretto in un paradiso affaccendato: l'incenso dei giacinti e delle violette mi godo con l'estatica indifferenza del mannequln correttissimo delle scarpine lucide della provocante gamba finta rosacame. Sull'ala bruna piumosa della notte scoppiò una rosa rossa e le sue labbra ardevano sul diafano viso consunto ma le mie mani erano diacce come i giacinti e le violette. Andalusa di sogno e d'awentura, ombra fonda degli occhi vellutati, carezza delle mani moribonde, ferita viva delle labbra rosse, e della rosa esplosa sul cappello, fiamma ondulante nella notte bruna! L'inferno si chiamava Salon Fulgor. E vomitava fiamme d'artifizio sulle nostre anime abbacinate. Chi mai seppe salvarmi dal labirinto di follia e addormentarmi pacificato come un angelo svenuto nelle lontananze polari d'uno specchio? Francesco Merlano in La Brigata, n. 9, Bologna, 1917. Walk tirati in là Leopardi ti puzza il fiato estratto di pomodoro concentrato nel vuoto l'infinito esplode come un razzo di sagra metempsicosi dei fulmini e dei ranocchi colori tramontati iride disincatata sorriso putrefatto aholaholaholahola Cecco Becco muore tutte le sere con goffe convulsioni umoristiche Dada ultima rivista dell'universo contiamoci quanti siamo a voi buona sera Mr. Janco a voi Mr. Tzara uno due quattro dieci cinquanta mille veramente Marinetti parleremo alle stelle dove le corazzate non scoppiano come trottole gigantesche transatlanticoaeroceleste l'infinito è nostro Leopardi tirati in là ti puzzano i piedi. Francesco Merlano in Dada 1, ZUrigo, 1917. TRE TESTE DADA [scritto in matita blu] Saluez de ma part Mr Marcel Janco. Je vous rémercie de Dada et surtout de vòtreamicai souvenir.Croyezà ma devotion. Tour à vous devoué, Filippo De Pisis in Poeti futuristi dadaisti e modernisti in Italia, a cura di Glauco Viazzi e Vanni Scheiwiller, All'insegna del pesce d'oro, 1975. Nicola Moscardelli seguito lo seduto al tavolo davanti spobncata la finestra, nei vetri, chiusi dai telai e dagli scuri cile'. strigni delle due imposte dalle due parti, mi vedo qui rispecchiato due volte, sereno, la fronte piatta e spaziosa sotto i capelli ben ravviati e più sotto gli occhi lucidi e poi il naso e, la bocca. Eran le miei due immagini azzurrigne nel vetro. Fiumi di tinta a olio azzurrigna! Non son più solo, sono tre me medesimi. Due gemelli li vedo, ma il terzo (io che creo tutto rispetto a mc) non lo vedo. cuaclni e linoleum ovatta profumo la lingua t la clitoride un tremito va ora alla seconda via de di eda eda 111 wimm n 11 wlm Bianca s, "v;ol.morl{~r#e.~(q .t_anto,, ... la roaa e le flamae grlcle la sete pian piano aulle carni eda danzano charioeUH1 e la hlce elettrica baata tinedll efla ab& aaaaaga arcobaleno culf 1tream toreala ro1al11ima t delirio 111 la aete ed il aaague morire J. Evola in Arte astratta, Roma-Zurich, Collection Dada, 1920. Dormiveglia tutti diconochequestacavallaè malata e proprio dev'essere malata malata malata ma se non fosse malata Guardatela come è malata malata malata aga J. Evola da Arte astratta, Roma-Zurich, Collection Dada, 1920. Piume Il paese in riva al mare nuovo. Uggia, sole, biancore di ville e di pareti. io Poeta che non canto seduto al tavolo a scrivere o leggere, ma col desiderio di alzarmi su ogni tanto per svagarmi. Bisogna pur passare nel tempo 10 qualche modo. « Il meglio è godere il più possibile ,. disse il gran Negromante. !:.eco tre testimoni dei miei atti, muti per forruna. Ora mi fanno il verso. Mi scimmiotteggiano.. t naturale, sono miei mc medesimi cilcstrini indefinibili eppur vicini nei vetri delle finestre, uno di qua, uno di là. (Parole e riso) tÙtto nudo, libero, ignoto nell'ignoto = nulla ( e sento un senso di voluttà se tocco con l'avambraccio una manetta grassa morbida, rosea e tenera). Sento però freddo alta punta dei piedi. Cesenatico, agosto 1917 10678999 e le sete bleghedaaaaaala il mare era guttaperka e fonde al crisantemi ed i bisturi. morire sull'enorme cinabro alpha 1ela ed edahaiaa tormento oppio Slesia diaspro edahaiaa nell'ovale egli ha piegalo l'elettrico passa il gran serpe Ea attraverso il metallo Il pane rosa x danza tu dirai di no (eda) • eda le ·orchidee e le siringhi! aeaeaeaeaeaea aul wlder sehen tremavadisgusto I rlnoceronll 1aJoppanonell'algebra Interiore ne piin1e il quarzo China Indolentemente triali bolle d'oro lo sp11lmo 111110,iarreltlera loalano la jungla 1ln1hlo11i e le fibre ar1ento ma e,u domina In linee 111a1netlche placare kermease una foresta carbonlzuzloni Immani miraglio Maria le 1ambe nude passa il bianco am• v'è l•oltre Il glauco .albero gelat_oluna l'elice ge110 traversa parallellamenle l'as■intodo· (sorridere sorridere achis~oaol i rlnoceronli galop- •pano nel quarto 1ellore carbonificazloni l'ascensore cala nell' acquario (rosa ie vergini) partirà e ncl!e cupole caricano le arligllerle 1llenzio collina ii cubo 1'ingrandl1ce silenzio Il quarto bis accenderà le alberazionl acelllene le veatl 1ecante ammalarsi torturarli votttcosamente psicolocia I pav·oni narid sfilano nelle 10 11le del marmi orizzontale alrlnga 999 angolo il giallo sulla stracciarle l'x 1irav1 le alture e I e fanciulle pendolano al bagno quella calaratla bionda all'Infinito sbocciano delle mani trasparenza geyser in questR suà toreala di vene fischiano i ser• penti metallici - Z ricordate -· 1cardJn1re gli alberi metal• lici No la ruota fonde e •'Imbianca l'anima reo· stato va in grandi spirali bianco bianco l'arco si piega trasparenze raaaaaaa (do l'ulllmo sangue per un gon1) on1 alpha __ I~ gong hbougaff nel grande occhio stupido !risecano l'angolo acacia le sigarette e la carne sull'altissimo bianco e nero verginilà passa trasversalmente nel quadro la segha ghiaccio le violette delirano e rimbalzano i marinai nell'ullravloletta acarlé:ano Buddha one-aleep ed una spirale scontorta è comparsa per un attimo nella -chiarilà del golfo assoluto il chirurgo è nlck?I bevono lo spleen caoutchou Elsa gli arch_l si accesero nel teatro deserto metafisica la corazzata sogna e s'inabissa extrarosso fusiforme violini l'idolo ha sorriso e le selve s' inlralacciano frenesia egli scttpre duemila lam-tam in agguato I ·navigli salpano ed i continenti terremoto oscuro krounkrounkrunganri am i negri ballano incoerente masturba~ione la vita è succhiata antracite mm nnn ,, J J. Evola in Arte astratta, Roma-Zurich, Collection Dada, 1920. m nnnnpnnnn ' - Concime Manti vitali di putride sonnolenze. Costellazione Svolazzare a spirali - terra terra - come farfalloni che si disfanno. Sacrifici d'insetti. rosso azzurro Armonia cronometrica azzurro rosso della decomposizione. su le strade metalliche Bollore d'accoppiamenti profondi del paesaggio-quadro come un ronzar febbrile di falene. grafie fluorescenti a descriverenuove Le lune piene - le lune galleggianti geometrie che si precipitano verso le sull'erba scapigliate - tavolozze-pointillistes magnetismo come pallon volanti dei muscoli nell'ambientebrivido - ti su su pel cielo sono montate - trasporto vuote - senza splendore - al confine estremo della concezione aspergendo di sterile albore (quante decorazioni platino rette su iltalamofremente-diconcimebollencielo di velluto te. - danza tu nel tempovortice il destino Il porco ha grugnito le rufolando nel mucchio del concio colorazioni bluastre dell'astratto! come un torvo re preistorico - la luna cade sulle costruzioni elettri- un Turno re de'Rutoli - il grugno fitto che nel concio - parlare incomprensibile scomposizione chimica stellare della scuotendola brutale- testasulle male folla - microcosmi nei pulviscoli sorti d'un esercito sconfitto. di Altair e tu vivi negli spazi dell'enar- E le farfalle si sono spogliate Nicola Moscardelli (ATristan Tzara e Marce!Jancopoeti tetti salvati goccianti la malinconiapiù monia dell'ali leggendarie - variopinte di terra lontana). caldacheunosciroccod'amore-eun quando ridi il bistro degli occhi vela nell'aureola de' cieli profondiin Lacerba, lii, 20, Firenze, 1915. Hai gli occhi sbandati come le farfalle ricciolochetentennasullatempia, sol- lo sguardosmeraldo - ridere vivere si sono sfarfallate. randagie che si son curvate sui fiori !ile e leggero come una vena bionda ore 23 - la canzone del ritorno con il La vigna nell'ombra dimessi, perché han sentno sulle tre- azzura senza sangue. cuore a sangue rappreso de' suoi peccati in fiore - S t . mule schiene di bambagia le prime Sei tutta senza sangue e senza do- freddissima ~ stelle di silenzi per la sotto a un fumante tumulo pezza In O carezzedel vento spiumatopiù legge- mani: più lontanadella luna che cerca volta dell'assoluto - di concio - vigile stallone - Nella quarta serata della Galerie ro dei tocchi di campana e più caldo la sua perduta stagione, tu sei il pro- il tutto che esalta l'atomo fiduciosa s'è sdraiata - Dada di ZUrigo,il nostro caro amico e dell'alito della terra bagnata: - e il tuo fumo errante d'una bocca dimentica- astronomie degli infinni costellati di d'essere fecondata. collaboratore Alberto Spaini, che si cappello è un piccolo cielo di cristallo ta. diamanti e di turchese Una gallina fradicia- che maturavaal trova in !svizzeraquale corrisponden- azzurro, sfioccato e cadente come la Mase i tuoi occhi spaventatiedistratti, - stenderti lascivasu la longuechaise sole - te del Restodel Carlino, ha lettoa un primaveragià tremante dal freddo: -e si aprissero un momento con l'acre violacea: e molecoled'iridio apiovere stecchna e macolata - pubblico internazionale l'Ecce Homo i tuoi cappelli son veramente fioriti di gelosia di chi ha tutto perduto, con la sul tuo corpo; ha fatto coccodèdi Binazzi, la cantata di Alvaro, Con- fiori e di spinecome le rosesdegnate. spilla del tuo sguardo più profondo avida - sarai ebbra di una fragranza perché il bambino - che si divertiva solazione e parole in libertàdi Meria- Povero fiore che non ha più stagione! degli abissi che abbiamo insiemecer- crepuscolare e donerai - sull'aia - come con un burattino - ,.... no, alcuni brani di San Francesco.Tu!- (c'èforse unospillonetraspallaespai- cali, saprei disegnare sulle tue guan- - rinunciaallamorte la tua animastroe per finire la festa ...., te le liriche furono accolteda formida- le per un cilizio di tutta passione?) - cie di fragile porcellana azzurrata, un profondilavivida per il mondo (impalli- le ha messo un piede sulla testa. " bili applausi. De.Ilaserata hanno dato Dove riposerai la biancafronte se non monte un lago un cipresso e un fiore, disce Tutti gli insetti hanno suonato i cam- -~ ampia relazione la Ziiricher Post e la nell'azzurro davanzale dell'orizzonte per darti uno specchio e un cuore, o lo scenarioorchestradel cielo all'alba panelli "'- Neue Ziirlcher Zeitung. A proposito che s'awicina coi mille piedi della amore del più alto balcone e del più diviosionista alla baldoria - alla baldoria -. d I · ·1 • T • 1 pioggia errante fresca a ventaglio, nel lontano giardino. nel Colore ai tuoi piedi languidissima di Re Concime- vulcano leggendario ~ e gruppo svizzero, 1 signor ns an trepestio di mille piccole cosine che Ma è notte e non è notte: e le parole l'estatemoriturati regala le gioiellerie rinvigorire tic tac - i sonni contadini. -. Tzara ci prega di annunziare che le ~ sue lirichepubblicatesu varie riviste in brucianoal fuoco lentodegli occhi che cadono così sonnolente che tu t'illudi dell'autunno nuovo accenna l'univer- Ma la notte era così stellata .e questi ultimi tempi sono statestampa- si chiudono prigionieri nel cavo delle in una nuova pioggia di fiori piumatidi so ad un grigiore spirituale (o! quella notte stellata ~ te a sua insaputa, e ch'egli non cono- mani? vento. Tu accarezzi il levriereche ti alitasu le com'era matematica...) che un nero °' scevatali riviste(Diana,Cronache let- È notte e nonè notte: saresti la prima- Richiudigli occhi e dormi il tuo sonno mani e sbianchi nel scarabeo passeggero "' terarie, Crociere barbare, La Fonte, vera se le farfalle, fiori di primavera, si eternamente bambino. delirio terribile della morfina si credeva uno specchio. ,; ecc.) nemmeno di nome. posassero sui tuoi capelli ingenuaa g mente disciolti: così accorata non ri- Nicola Moscardelli Gino Cantarelll Bino Sanmlnlatelll .,-;; in u, Brigata, n. 10, Bologna, 1917. nascerai più. Non ci sono che questi in Dada 1, ZUrigo, 1917. in Dada 2, ZUrigo,1917. in Dada 2, ZUrigo, 1917. ~· '-----"-----------------------------------------------------------------------'"
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