Rassegna di commenti Caso Sindona La democrazia deve gnarda,si in faccia di Ugo Intini (Avanti!, 8 agosto): e( ...] Dietro il super giallo giunto all'ultimo colpo di scena, c'è la mafia italo americana, perché Sindona era certamente in contatto con gli ambienti mafiosi di Broolclyne di Palermo[ ...] Ci sono i servizi segreti, perché agli injzi degli anni '70, quando si puntava sulla strategia della tensione per bloccare un possibile successo delle sinistre, fu proprio Sindona a svolgere un ruolo attivo nei rapporti che la CIA ebbe con elementi del SID, e tra gli altri, con il generale Vito Miceli, poi foraggiato con centinaia di milioni da misteriosi finanziatori americani e inaiminato per il complotto della "Rosa dei Venti". Ci sono i torbidi rapporti tra ambienti politici e finanziari, perché Sindona fu, per molti anni, "grande elemosiniere" e lavorò non poco per tessere trame tali da influenzare, attraverso rapporti clientelari, l'attività del governo, delle grandi banche e persino dell'Istituto di emissione. Ci sono le inconfessabili connessioni tra il potere, nelle sue diverse manifestazioni, e la magistratura. Poiché l'ex procuratore generale di Roma, il dott. Carmelo Spagnuolo, l'uomo nei cui cassetti sono passati (e si sono insabbiati) i più scottanti segreti della Repubblica, intervenne a favore di Sindona con un atto sconcertante e inconsueto [ .. J Un intervento questo che troncò la carriera di Spagnuolo. [ .. J Cè la massoneria, che di per sé non può certo essere considerata un elemento di scandalo, ma che in questa vicenda un ruolo deve averlo svolto se è vero, come pare accertato, che ad una stessa Loggia sono appartenuti Sindona stesso, il procuratore generale Spaguolo e il capo dei servizi segreti Miceli.[ .. J Sindooa docet di Giuseppe Turani (/a Repubblica, 24 agosto): c( .. J Non c'è da farsi illusioni: lo scandalo Sindona è qualcosa che per la vastità delle forze politiche e finanziarie coinvolte e per l'entità delle somme in gioco va ben al di là dello scandalo Lockheed o dello scandalo dei petroli. Nessuno d'altra parte deve pensare che questa sarà un'inchiesta facile o indolore. Basta aver letto anche distrattamente il «memoriale Sindona» pubblicato sull'ultimo numero di «Panorama» per capire che se quest'indagine parlamentare si farà e se si farà bene, molti uomini politici di primo piano ne usciranno massacrati al punto da dover abbandonare per sempre la politica». È uno stato di delitto - intervista a Massimo De Carolis (Il Mondo, 21 settembre): e[ ...] il caso Sindona è una delle più straordinarie vicende del dopoguerra. Anche se largamente battuto come scandalo da almeno due altri episodi. D. Sia chiaro, onorevole. R. L'affare Sir e l'affare Italcasse. D. Due affari che però con Sindona non sembrano avere niente da spartire. R. No, no. In realtà c'è una coincidenza comune. D. E quale? R. Uno dei protagonisti ricorre in tutti e tre i casi. D. Chi è? R. J>referisconon dirlo. D. È un politico? R.Sl. D. Perché non lo dice? R. l'referisco non dirlo. D. Allora, secondo lei, Sir, ltalcasse e crack Sindona sono assimilabili... R. Ccn una differenza fondamentale, però. Sir e Italcasse si sono concluse o sembrano essersi concluse con un armistizio. O forse meglio: in quei due casi non c'era uno scontro cosi frontale, fra due parti rivali, come nel caso Sindona. L'affare del finanziere siciliano invece è la storia di uno scontro gigantesco fra due fazioni diverse che non hanno ancoradepostole armi.E fra le quali Sindona è rimasto schiacciato. [ .. J D. Quindi lei sostiene che a uccidere Ambrosoli sono stati gli stessi che hanno premuto perché Sindona non venisse estradato in Italia. R. Credo che si debba purtroppo prendere atto che l'omicidio è divenuto strumento di lotta politica in Italia. C'è staw del resto un altro caso recente sul quale tulle le opinioni concordano: l'assassinio legato a motivi politici di Mino Pecorelli, incredibilmente trascu: rato dalla stampa italiana, nonostante riguardasse un giornalista. D. E lei sostiene che uomini politici ricorrono al delitto per la loro lotta nel palazzo? R. Non penso che ci sia un singolo uomo politico che ordina l'assassinio. Ma vedo che è stato costruito in Italia un sistema articolato di feudi organizzati, ciascuno dotato di proprie strutture,giornali, banche, legami con i servizi segreti, rapporti internazionali e cosi via. A tal punto che la loro logica di funzionamento non è più quella de/- l'individuo. Hanno una moralità diversa, quella di Machiavelli, altre procedure, altre possibilità di azione. E la posta in gioco è troppo grande perché a"etrino di fronte ali'omicidio. E al rapimento». [...] Sentenza di Piazza Fontana Per i giudici la strage fu di «Stato». Resta aperta la ricercadei mandanti di Marco Nozza (Il Giorno, 9 agosto): e( .. J Il giudice che aveva in mano l'mchiesta milanese, Luigi Alessandrini, è stato ammazzato il 29 gennaio scorso, tre settimane prima della sentenza di Catanzaro. Il delitto è stato rivendicato dagli ultrà rossi di "Prima Linea", come si sa. Nessuno ancora sa, invece, chi si nasconde dietro la cosiddetta" seconda linea", che ha commissionato l'orrendo crimine. Numerose delle 1069 pagine della sentenza sono dedicate al problema della "seconda linea", composta da personaggi misteriosi incaricati di "incoraggiare all'azione altri uomini, soprattutto di segno opposto". La sentenza sottolinea più e più volte l'opera del trio Freda-Ventura-Giannettini, "impegnati ad operare all'interno della contestazione, con il garantito avallo di ambienti politici e non politici, interessati a seguire e strumentalizzare per i propri fini i movimenti dei gruppi estremisti",.. Catanzaro: più che una sentenza, una requisitoria - di Pietro Nuvolone (Il Tempo, 10 agosto): [...] Invano si cerca nella sentenza una prova sicura circa la partecipazione materiale, o anche solo morale, dei tre conda!Jnati alla strage di Piazza Fontana. (...] Ora, sia ben chiaroc.noi non vogliamo escludere nulla, in un paese come il nostro che ci ha abituato a paradossi e nefandezze di ogni genere e nel qualecome ripete spesso la sentenza-si possono sospettare criminosi connubi tra l'estrema destra eversiva.e l'ultrasinistra eversiva, in un programma comune di terrorismo; ma ci sembra di dover escludere che, dalle pagine della sentenza, emerga la prova che Giannettini, per conto di alcuni settori del SID, o di non ben identificati uomini politici, abbia concorso negli attentati del 1969 e, in particolare, nella strage di Piazza Fontana. Tutt'al più emergono indizi di favoreggiamento. Ma qui il diS"corsosi fa più ampio. La critica di fondo che si può muovere alla sentenza è di essere una requisitoria, fortemente politicizzata, contro uomini di governo ed esponenti delle forze armate, per i quali, prendendo lo spunto da presunte reticenze testimoniali e in base a una discutibile interpretazione del segreto di Stato e dei rapporti tra servizi di sicurezza e autorità giudiziaria, si continua ad adombrare la possibilità che in essi si debbano identificare i "mandanti" della strage, pur sottolineando che questo capitolo" resta purtroppo ancora aperto". Ora, a noi sembra di dover affermare che i giudici devono condannare chiunque, per quanto sia alta la sua posizione, venga raggiunto da prove di concorso in simili o altri reati: ma che, se non hanno queste prove, non possono, in un documento ufficiale, che riguarda altre persone, gettare sospetti infamanti su tutta una classe politica. La sentenza di Catanzaro e gli amici «senza volto e senza nome» del terrorismo - di Luciano Violante (Rinascita, 24 agosto): [..J È il vecchio Stato, quello delle collusioni sotterranee con uomini come Sindona e Giannettini, che deve essere liquidato, quello che ha ostacolato le indagini giudiziarie e che ha visto in Catanzaro una sperduta provinciameridionale dove potesse essere fatta una giustizia diversa da quella che si temeva venisse applicata a Milano, Di questo veccliioStato fanno parte gli uomini "senza volto e senza nome" che circolano nei processi più gravi degli ultimi anni. [... J Le migliaia di pagine della sentenza di Catanzaro comprendono accuse gravi e documentate ad elevate personalità dell'apparato statale, e indicazioni precise per igiudici di Milano che stanno ora indagando sulle ragioni dei silenzi di Stato. [ ...] Anche per il più recente terrorismo si pongono problemi analoghi, seppure in modi diversi. A differenza di quanto era avvenuto per l'eversione neofascista, non abbiamo sinora alcuna prova di collusione tra apparati dello Stato e nuovo terrorismo, se si eccettua il sospetto derivante dalle evasive risposte del Sid ai giudici che negli anni dal 1974 al 1976 chiesero informazioni sulle Br. Però è nell'animo di molti la convinzione che i signori delle stragi abbiano canali di collegamento con centri di decisione politica forse esterni al nostro paese ma fortemente interessati al corso dei nostri avvenimenti. [ ..J La difesa del vecchio Stato è quindi il terreno che unifica le trame eversive degli anni '60 e il terrorismo degli anni '70. li "piano Solo" di De Lorenzo; la riorganizzazione dei movimenti neofascisti che culminò nelle bombe del 1969; i tentativi eversivi del quinquennio 1970-1974, dal Fronte nazionale di Borghese al Mar di Fumagalli, conclusi dalle bombe del 1974 e il terrorismo che è seguito, subito dopo, quando i signori senza nome e senza volto si accorsero che ben altri arieti erano necessari per sfondare la resistenza del paese, non possono essere considerati episodi staccati l'uno dall'altro, indipendenti tra loro, frutto casuale di alcune individuali perversità. La cattura di Freda e Ventura È davvero una bella notizia - editoriale (la Repubblica, 17 agosto): e( .. J Una prima constatazione doverosa: i nuovi servizi segreti si sono messi finalmente a funzionare. Dopo anni, che sembrano secoli, di disfunzioni, di deviazioni, addirittura di progetti golpisti covati neppure. tanto in segreto, ora tutto lascia pensare che le cose vadano meglio. È stato possibile constatarlo anche per i successi conseguiti di recente nella lotta al terrorismo. Forse, se il partito armato appare insanabilmente diviso da sanguinose spaccature, lo si deve anche ai "covi" scoperti, ai militanti arrestati, agli arsenali di armi sequestrati. Ventura, come del resto Freda, era scappato da Catanzaro con estrema facilità. Le modalità della sua fuga avevano confermato le complicità tra i terroristi "neri", e i vecchi arnesi dello smantellato Sid (tesi, del resto, fatta propria dai giudici di Catanzaro nella ponderosa sentenza depositata di recente). I nuovi servizi segreti, evidentemente, hanno tagliato il cordone ombelicale che li legava alle precedenti gestioni. È per questo motivo che altri interrogativi lasciati in sospeso dalla sentenza potrebbero trovare una risposta. Primo fra tutti la scomparsa di Freda». Il tema della ritrovata efficienza democratica dei servizi segreti ricorre nella maggior parte della stampa sia in occasione della cattura di Ventura, sia in occasione di quella di Freda. Il Corriere della Sera del 17 a_g_ostoitola, ad esempio: Cosl gli «007» inviati da Roma hanno messo in trappola Ventura, La Stampa del 24 pubblica l!n fondo di Gorresio intitolato: Lo 007 torna in cameo, Il Giornale del 18 commenta: Un buon ritornodei servizi segreti. Ma c'è anche chi dubita che la cattura dei due neo-fascisti, come quella di Piperno, sia da ascrivere a tutto merito dei servizi di sicurezza. Riportiamo due articoli che forniscono alcuni elementi in questo senso. Calogero: la stessa centrale eversiva può aver consegnato i due neonazisti - di Giovanni Belingardi (Corrieredella Sera, 24 agosto): - [...] Quale altro significato hanno gli arresti? "Può essere che quell'apparato, che a suo tempo concepl e attuò la strategia della tensione servendosi di Freda e Ventura per attuarla, si sia trovato nella necessità di consegnare allo Stato, contro cui aveva scatenato il terrorismo, i due personaggi più importanti". - Allora è la stessa organizzazione che li ha aiutati a fuggire da Catanzaro? "Certamente". - Ma perché questo? "L'apparato organizzativo avrebbe dimostrato segni di cedimento, di debolezza e una crisi profonda". - Perché ci sarebbero segni di debolezza? "Se il cedimento fosse stato provocato dalle recenti battaglie delle istituzioni contro il terrorismo oggi dominante, cioè quello brigatistico, si dovrebbe arrivare alla fondamentale conclusione che c'è identità nella strategia terroristica al di là delle diverse colorazioni dei gruppi. È, indubbiamente, una dala storica". - Quindi, le Brigate rosse di oggi e le Brigate nere di ieri hanno la stessa anima? "Forse. Se è cosi è molto meglio, perché sarà più facile combattere un nemico solo"».[ ...] Guerre stellari, regista: Carlo Alberto Dalla Chiesa - di Roberto Fabiani (L'Espresso, 2 settembre): La diaspora è finita a mezz'agosto e adesso, dopo aver vagato di terra in terra gli erranti cominciano a tornare. Ah, quel celebre agosto del 1979, torrido e glorioso, quando lo Stato finalmente si rifece la faccia! [...] Ed era evidente che dietro quel sorprendente triplice colpo ci doveva essere qualche cosa di non detto. Per cominciare: è un regalo fatto al neonato traballante govero di Francesco Cossiga, presentandolo agli italiani in vacanza come un ministero d'acciaio temprato che acchiappa i latitanti, li riporta in patria e li mette sotto chiave a scontare le giuste pene. No, invece. Ventura e Freda sono stati presi dopo la sconfitta totale dei gruppi che li hanno protetti in passato. Adesso quegli uomini non ci sono più, e al loro posto sono salite persone che hanno "la volontà politica" di far funzionare le cose. Niente affatto (si sente dire da un'altra parte), tutto è opera dei servizi segreti, questi organismi che hanno dato agli italiani tanti dispiaceri e preoccupazioni, ma poi sono stati riformati, purificati, e ora servono la causa della democrazia. Per un po' non hanno combinato niente ma una volta cresciuti ecco che cominciano a mietere successi sulle trincee più avanzate. Sia lode ai nuovi servizi segreti. Invece nei tre grandi colpi d'agosto i servizi di sicurezza non c'entrano proprio per niente. Come e perché sia stato preso Piperno è spiegato nell'articolo di Cristina Mariotti (a pagina 8). Freda e Ventura, invece, sono il risultato di un'operazione combinata tra l'Interpol e l'Ucigos (Ufficio centrale per le informazioni generali e le operazioni speciali) del ministero dell'interno ( .. J ». L'arresto di Piperno O terrorismo non ha diritto d'asilo - di Leo Valiani (Corriere della Sera, 20 agosto): «È verosimile che l'arresto di Piperno a Parigi a distanza di pochi giorni da quello di Ventura a Buenos Aires, sia la conseguenza del ritorno all'efficienI temi dominanti di agosto za dei servizi di sicurezza italiani, la cui grossolana smobilitazione, nel mezzo di una pavida o imprevidente tolleranza di tutte le violenze, aveva dato per qualche tempo agli eversori di diverse bandiere la possibilità di imperversare nella speranza di farla franca».( ...] L'aureola per i fuorilegge - di Federico Orlando (Il Giornale, 22 agosto): «{.. J Proprio in questi giorni, per esempio, i nostri apparati di sicurezza presentano il bilancio positivo di un anno di ricostruzione. [ ..J Bisogna riconoscere che non è facile per gli apparati di sicurezza operare in un Paese come questo, dove l'amore intellettualistico per la rivoluzione o, meglio, per la jacquerie contemplata dal salotto, conferisce aureole al fuorilegge e dipinge a fosche tinte gli uomini della legge. Il consenso che va a costoro dalla stragrande maggioranza degli uomini di buona volontà non conta moltissimo, perché gli uomini di buona volontà non ne hanno abbastanza per imporsi come maggioranza anche nelle sedi dove si forma l'opinione pubblica. E qui il problema si fa complicato. Più che la divisione tra Sismi e Sisde, più che le reali possibilità di coordinamento frai due servizi da parte della presidenza del Consiglio, più che l'incerto limite tra controllo parlamentare e segreto di Stato ciò che nuoce a una definitiva ripresa di efficienza nei nostri apparati è il limite politico che, in un clima come quello descritto, essi pongono alla propria capacità di colpire. li caso Dalla Chiesa, con i mugugni che hanno accompagnato le azioni del generale contro inviolabili santuari, non è ancora concluso. A questo punto, chi è stato sempre convinto che i progenitori del terrorismo vanno ricercati nell'album di famiglia del Pci, ha il dovere di avvertire che un grave rischio incombe sulla nostra democrazia: il rischio che si ripeta, nella lotta al terrorismo, la situazione che si creò nella lotta al fascismo, quando tutti erano o si dicevano d'accordo nel volerla combattere, ma lasciarono che i comunisti la combattessero di più e, in definitiva, la egemonizzassero non tanto sul campo di battaglia quanto sul piano politico». Franco Piperno: Vogliono fame un «killer» per poterlo estradare ( Lotta Continua, 21 agosto): «Arrestare Franco Piperno a Parigi non era un problema. Il problema era ottenere l'estradizione. Allora si costruisce (o si coglie l'occasione) della sparatoria di Viareggio per poter accusare Piperno di tentato omicidio, un reato per il quale la Francia non potrebbe negare l'estradizione. Ma si sono fatti prendere dalla fretta e i conti non tornano, anche se Catalano, vicequestore di Viareggio, insiste». Nella tavola compaiono i risultati dell'analisi quantitativa delle prime pagine dei. cinque maggiori quotidiani a diffusione nazionale: Ccrrieredella Sera, Il Giornale, Il Giorno, la Repubblica, La Stampa. Il valore T indica la quantità di colonne occupate dal tema nei titoli di testa; il valore P indica il numero di volte in cui il tema è comparso sulle prime pagine. Settimana dall'l al 7 T % p % 1. Formazione del nuovo governo 177 63 33 100 rinuncia Pandolfi. inèarico a Cossùza 2. Soarizione Sindona 28 10 7 21.2 3. Energia/scarsità di carburante in Italia 14 5 18 54.5 4. Profughi vietnamiti in arrivo in Italia 8 2.8 12 36.4 5. Sport 9 3.2 6 18.2 Settimana dall'8 al 14 1. Governo/Cossiga presenta programma alle Camere 126 43.4 32 97 2. Soarizione Sindona 77 26.5 33 100 3. Vacanze - Inauinamento coste 11 3.8 12 36.4 4. Università/dimissioni Zevi e no/emiche 7 2.4 9 27.3 5. Situazione enerPeticaIn Italia 6 2.1 6 18.2 Settimana dal 15 al 21 1. Autonomia/Sparatoria a Viareggio 68 27.6 18 64.3 e arresto Pinerno a Parùzi 2. Arresto Ventura in Areentina 35 14.2 13 46.4 3. Vacanze 18 7.3 13 46.4 4. USA/dimissioni Young 18 7.3 11 39.3 5. Profughi vietnamiti a Venezia 12 4.9 6 21.4 Settimana dal 22 al 28 I. Arresto Freda 70 24.1 23 69.7 2. Articolo Berlineuer e oolemiche 31 10.7 13 39.4 3. Scioperi sindacati autonomi 28 9.6 18 54.5 4. GB/assassinato Lord Mountbatten da/i'IRA 27 9.3 7 21.2 5. ViaPPiOdel Pana sulla Marmolada 22 7.6 9 27.3 29/31 I. :,·equestriin Sardegna/De André e Uhezzi 57 43.2 15 100 - Liberato Olivetti 2. Sciopero sindacati autonomi 25 18.9 13 86.7
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