L’Acropoli - anno I - n. 3-4 - marzo-aprile 1945

176 ORIENTAMENTI del 75 per cento; mentre l'aumentata produzione britannica (superiore a quella prebellica' del 25-30 per cento) non è riuscita a coprire neanche la metà dello sforzo di gu~rra del paese. I consumi del pop?lò americano sono, non soltanto non diminuiti, ma saliti del 14 per cento, a spese di una non grave decurta– ziort'e dell'i,nvestimento netto; ma gli Inglesi sono stati costretti a procedere a severe restrizioni nel con.sumo e ad attingere seriamente alle riserve ed agli iuv~stimenti di 'capitale. Questo perclÌ,é 1~ circostanze in cui le due nazioni hanno operato sono state dissimili, come si può facilmente intuire sol che si ricordino le diffeoonze di struttura accennate e la differ 1 ente durata del conflitto per i due paesi. « Gli Inglesi sono stati costretti a str1ngere la cinghia, qualun– que cosa accadesse alla loro produzione, perché la maggi~r parte delle loro necessità dipendeva dal naviglio ... gli Americani, grazie alla pi6. alta possibilità ' di produrre, sono riusciti a c~mpiere un uguale sforzo_ di guerra senza ridurr_e il consumo, complessivo i ». E v'è inoltre la pi6.·elevata percentuale di uomini adibiti dagli Inglesi alla condotta diretta della guerra. Il sistema dei ' prestiti e affitti' · (lend-lease) ha certamente favorito questa condotta, ag/jvolando la con– centrazione dei mezzi produttivi verso scopi bellici, ma per ciò stesso la pro– duzione· rivolta a scopi civili, e quella, vitale per la nazione, rivolta al c~m– mercio d'esportazione, ne hanno gravemente sofferto. E per d_i piu questo sistema rap'preseiita per la Gran Bretagna, oggi, un altro carico di debiti, pro– prio mentre le sue riserve e le sue possibilità di ripresa sono, come vedremo, estremamepte compromesse., L'attuale forza di lavoro inglese è valutata a 23- 1 milioni di personè. Soltanto il 33 per cento opera per ·scopi civili, appena il 2 per cento nellé industrie d'esportazione. Anchè se non tutto il rimarieotè 65 per .cento, grazie alle possibilità di adattamento degÌi stabilimenti che ora fun- zionano per la guerra, dòvrà cambiare completamente sistemazione, si calcola tuttavia uffici~lmeote che una massa di sette milioni di 'individui si trover~ di fronte a tale necessità. Il problema della· 'conversione' dall'èconomia di guerra all'economia di. pace ~i presenta piu grav,e. oeil'isola b~itaonica che nella- re- pubblica stellata. L'B0 per cento dell'industria britannica lavora oggi per conto dello stato. Ma il problema capitale dell'loghiherra sta nella bilancia dei pagaIIJenti. lo tempi• normali l'Inglese medi 1 0 spende circa un quinto del _suo reddito pe 1 acquistare prodotti importat_i; e questo non per sua volontà, ma per necessità di cose. L'isola è costretta a chieder.e al resto del mondo derrate alimentari ed ogni sorta di materie prime ·e·prodotti industriali. 'Come pagare tutto· ciò? Il seguei;ite prospetto i ci mostra io qual modo il Regno Uoit.ò equilibraya, prima· del conflitto, la bilancia _dei pagamenti (cifre io milioni di sterli~e). De~ito: Beni importati Spese dello stato BibliotebaGino Bianco . 930 10 940

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