L’Acropoli - anno I - n. 3-4 - marzo-aprile 1945

I LA CLASSE POLlTICA La realtà politica culmina sempre in alcuni valori, che sono ad un témpo causa ed effetto dello svolgimento storico. ' Sia la so– cietà distinta in classi immobili od in forz~ politiche fluide, la cul– tura ne rappresenta, qualunque sia la forma che assuma, il fonda– mento intimo. Le minoranze · che nei problemi della cultura si affinano, alimentano le classi politiche, le quali non sempre si iden– tificano con le classi dirigenti. Solo nei mo~enti fe"lici della vita. dei popoli v'è la tendenza a questa identificazione; allora cultura e tecnica politica si uniscono, evitando quel gretto professionismo po– litico, che rapprese~t~ un elemento degenèrativo, e.d evitando qùel dogmatismo astratto e scolastico che si distacca dal complesso e - rapido muoversi dell'Ùmanità. Se la classe politica è una casta, la. '– società si condanna all' immobilità, al conformismo, alle tradizioni che negano ogni forma di progresso; se la ~lasse politica è libera– mente aperta a tutti i vàlori che sono in gestazione nell'organismo– sociale, abbiamo invece un rinnovamento delle forme in corrispon– denza del rinnovamento del contenuto, ché culmina in una superiore ' cultura, libera e liberatr_ice, condizione d' ogni sviluppo della per– sona umana. Le minoranze al potere sono state in antico rappresentate da una ristretta classe di sapienti, come in Platone, o da una mino– ranza faziosa, come in Sallustio, o dalla forza che raggiunge i gradi piu alti della \;'ita sociale eliminando le forze opposte, concentrando– tutti gli interessi nel proprio gruppo. Marsilio da Padova ,nella va– lentior pars designa, in fondo, pur affermando una concezione de– mocratica dello stato, una élite rapprese~tante del popolo. La stessa.

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