Acpol notizie - Anno II - n. 6 - Aprile 1970

LOTTPEOLITICDHIBEASE ' Il 18 e il 19 marzo, si sono riuniti a Milano circa duecento delegati dell'ACPOL, provenienti da tutte le regioni· italiane, per discutere sul tema: ✓,,Lotte politiche di base" I Pubblichiamo, in questo numero, il documento che ha introdotto la discussione, una sintesi degli interventi e le conclusioni che si sono avute. Invitiamo i lettori a continuare il dibattito, inviandoci il loro contributo di idee e di esperienze. Idee ed esperienze che preghiamo di condensare in un massimo di tre cartelle dattiloscritte. RELAZIONE 1. L'autunno del '69, al termine di un decennio di accelerato svi Iuppo capita Iistico, contraddistinto d'altro canto da una pressochè ininterrotta catena di lotte operaie, ha rappresentato nel complesso un dato nuovo rispetto alle precedenti fasi di rinnovo contrattuale: quella del '62-'63 e quella del '65-'66. Queste ultime ebbero infatti un rilievo quasi esclusivamente 'sindacale, volte la prima alla conquista di forti aumentj salariali e di una nuova importante area di intervento, quel la aziendale; la seconda, ancora sotto il peso di una recessione economica cui non_era stata data valida risposta sul piano politico-governativo, tesa più che altro a consolidare le conquiste precedenti. A partire dal '68 ( lotte aziendali, poi vertenze per l'abolizione delle zone salariali} e in particolare con !"'autunno caldo", abbiamo assistito non solo ad una ripresa e ad una intensificazione della lotta, ma anche ad una sua più marcata qualificazione nei metodi (nuovi strumenti) e negli obiettivi. La poiiticizzazione e la massificazione del lo scontro ha rappresentato la risposta operaia da un lato al processo di intenso sviluppo capitalistico e dall'altro all'inadeguatezza del la poi itica governativa e al fallimento della politica "riformistica" del centro-sini2. Alla politica di razionalizzazione capitalistica voluta dal padronato, non senza profondé contraddizioni e contrasti al suo interno, ha fatto cioè riscontro un processo di maturazione del la classe operaia di cui i due caratteri di fondo ci paiono: • la maggiore consapevolezza della propria forza, soprattutto come movimento che alla base è in grado di trovare - al di là delle divisioni di carattere ideologico - la propria sostanziale unità; • la nuova capacità, soprattutto grazie alle lotte nei grossi centri industriali del nord, di generalizzare i problemi particolari: dal salario alla scuola, alla casa, alla salute, alla politica economica fino a porre in discussione l'attuale assetto del potere, a partjre dalla azienda. Bi lic5raècGaino Bianco 3. 11 ruolo del sindacato si è rivelato determinante, anche se la sua sostanziale ambivalenza, come istituzione stabilizzatrice e ad un tempo come espressione di una contestazione ininterrotta, non si è disciolta e permane alla base del suo stesso processo di unificazione. Se sotto questo aspetto hanno ugualmente torto quelli che condannano in blocco il sindacato perchè sarebbe integrato nel sistema e quelli che esaltano i nuovi orizzonti del sindacato e la sua 2

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==