Acpol notizie - Anno II - n. 6 - Aprile 1970

DIBATTITO DIRE Nel documento che ha introdotto la discussione manca un'analisi approfondita dei problemi delle zone rurali: se ne accenna appena, al punto 8, dicendo che il movimento di classe "ha mostrato caratteristiche sue particolari nei serbatoi di emigrazione del sud." Varrebbe invece la pena di organizzare un lavoro di gruppo, per approfondire l'analisi e per elaborare una strategia capace di coinvolgere le mass~ contadine di queste zone nel movimento generale. L'esperienza delle lotte, spesso sanguinose, che si sono svolte per 'esempio in Abruzzo, dimostra che le possibilità di movimento esistono, anche se per ora sono appena individuate da alcuni gruppi di sinistra, che sono riusciti a fare da coagulo ma non a indicare sviluppi cqerenti. PIRISI La relazione dedica effettivamente poco spazio ai problemi delle zone sottosviluppate; appaiono validi, invece, gli strumenti proposti per l'azione dell'ACPOL nelle varie zone: collettivi e comitati di fabbri~a e di quartiere. Per verificare sulla realtà del paese i nostri discorsi, è importante che ognuno esponga la propria esperienza. Quella della Sardegna è drammatica: la crisi dell'agricoltura e del la pastorizia, e la calata dei monopoli stanno scompaginando il tessuto sociale. C'è stata una grande reazione popolare, ma manca ancora una strategia valida della sinistra. L'ACPOL deve offrire alternative serie e sbocchi politici concreti; basandosi su una piattaforma unitaria, perchè nessun partito o movimento può fare' da solo. COVATTA Bisogna precisare i termini della discussione. La relazione è un'ipotesi di lavoro per I'ACPOL, che intende mettere le basi di una nuova aggregazione politica proponendo una piattaforma unitaria. Ma di proposte politiche unitarie, ce n'è già una: quella del PCI; non basta dire che non è accettabile, occorre precisare i fondamenti del la nostra proposta alternativa. Per esempio dando giudizi chiari sui modi e sui tempi dell'unità sindacale, sull'autonomia del sindacato e sulla sua funzione politica. Anche il discorso sulla direzione politica delle lotte deve essere approfondito. La relazione dice (punto 8) che la strategia del movimento operaio non deve deve essere fondata nè Bi 2 iotecaGino Bianco sulle posizioni dell'avanguardia, nè su quelle della retroguardia, nè su una difficile mediazione: su che cosa, aIIora? TOMAI Tutte le possibilità di cambiamento dipendono dalla crescita, in quantità e in qualità, del movimento spontaneo. Per questo il documento che ha introdotto la discussione, anche se ha i suoi limiti, coglie nel . segno quando propone di partire dai comitati di · fabbrica e di quartiere. 11problema è che, ovunque ci sia un'iniziativa di base, lì sono presenti, e in concorrenza, tutte le strategie del la sin istra. 11problema dell'unità, l'esigenza di collegare sempre gli obiettivi di lotta immediati alla strategia generale, si manifestano già a questo livello; ed è a questo livello che I' ACPO L deve risolverli. E uno dei compiti più urgenti e importanti è quel lo di creare strumenti di collegamento fra i gruppi. CHERI La chiarezza è davvero necessaria, parlando di unità: l'abbiamo visto, negli ultimi due anni, in Sardegna, dove i circoli culturali avevano cominciato il lavoro di politicizzazione delle masse, trascurato dai partiti tradizionali. 11 risultato è stato un autunno caldo anticipato di un anno, con scioperi, manifestazioni, presa di coscienza delle proprie condizioni da parte di pastori contadini e braccianti. Ma le lotte non hanno avuto uno sbocco politico: i partiti, compresi PCI e PSIUP, hanno badato soprattutto a raggiungere soluzioni unitarie di vertice. Per questo il compito essenziale del I'ACPO L è di creare nel le varie zone comitati capaci di organizzare la lotta e soprattutto di assumere la direzione politica del movimento. CAVAGNI Partiamo dalla realtà dell'Emilia per verificare il significato del discorso sull'unità sindacale. Le lotte spontanee dei lavoratori hanno fornito la spinta di rottura, in autunno. Finito l'autunno, il discorso è passato dalle lotte alla campagna per il tesseramento. Bisogna reagire a questa situazione, analizzando la situazione locale per cercare sbocchi politici validi. 11 problema del collegamento fra i gruppi è importante, ma altrettanto vitale è il problema dell'organizzazione politica, problema che presto si imporrà all'ACPO L, e che va affrontato subito. Bisogna partire dal l'autorgan izzazione di base, per arrivare su scala nazionale a

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==