Acpol notizie - Anno II - n. 6 - Aprile 1970

ricerca di più larghE: e meglio fondate unità tra le forze del socialismo è di essere presenti anche a questo livello di lotta al fine di promuoverle per: a) permettere alle forze già disponibili una effettiva omogeneizzazione politica nel movimento che parta • dal basso e dalla verifica nelle lotte; b) favorire il processo di aggregazione di quanti altri nel corso_ delle lotte si dichiarino disponibili ad un processo di rifondazione dal basso della sinistra. 17. L'ente locale può essere strumento utile nella misura in cui offre spazi alla partecipazione. Esso inoltre va appoggiato nelle battaglie contro il centralismo statale, quando tenti di realizzare nuove e più strutturali condizioni di lotta contro il potere economico, quando si trovi ad essere gestito in modo alternativo da forze politiche--antagonistiche ris·petto all'attuale sistema e capaci di stretto collegamento con la realtà di base; in questo senso anzi la conquista di un ente locale può rappresentare un obiettivo intermedio non trascurabile. Per quanto riguarda il cosiddetto decentramento è opportuno assumere su di esso un controllo esterno e di base in quanto: 1) possono crearsi nuove occasioni di mobilitazione; 2). i consigli di zona possono essere dei destinatari dttalune rivendicazioni; 3) si può esigere l'uso di talune infrastrutture (luoghi per riunioni etc .. ). Vanno soprattutto sfruttate le occasioni come assemblee popolari convocate dai consigli di zona, purchà siano effettivàmente partecipate in quanto occasione favorevole per instaurare un dialogo politico con le masse ed evitare che siano luogo di raccolta del consenso. E' da discutere poi l'opporturi ità di rivendicare i I di ritto a11'autorgan izzazione dei consigli di zona, attraverso la nomina dal basso e un rinnovo iii più frequente (ad es.: annuale) dei consiglieri stessi. ,f' 18. 11lavoro politico di base in questa di_rezione non può per altro non rivolgersi nei momenti di mobi Iitazione su obiettivi specifici alla generalità dei destinatari senza esclusioni aprioristiche. Dove esistono già esperienze di lotta occorre misurarsi coi gruppi che le hanno promosse. La nostra presenza non deve d'altro canto limitarsi alla esaltazione del la spontaneità o delle unità generiche, ma deve significare, almeno tendenzialmente, la capacità e la volontà di assumere la direzione politica delle lotte da inserire nel quadro strategico che sarà sempre megli.o individuato. Esistono cioè ·due livelli di presenza: quello della mobilitazione generale e quello della ricerca di più omogenei coaguli di forze sul piano politico. 19. Per poter rispondere al le esigenze sopra espresse s· 1 io eca Gino Bianco tutti coloro che si ritrovano nella prospettiva di un nuovo e più largo coagulo nella sinistra di forze per il socialismo dovrebbero riunirsi in collettivi di lavoro poi itico a I ivello di quartiere. L'occasione del le lotte dovrà servire a far scaturire orientamenti e decisioni sulla base dell'esperienza e della riflessione su di esse onde evitare la formazione di una linea che sia il punto di mediazione di posizioni cristallizzate. I collettivi non dovrebbero essere separati da Ila realtà di movimento in cui operano, anche se loro funzione specifica de.ve essere quella di porsi come polo di riferimento di un processo di rifondazione di forze politiche di sinistra. Essi nel dare risposta alle istanze emergenti dal basso dovrebbero permettere: J a) maggiore omogeneizzazione politica delle forze. b) polo di attrazione per nuove energie. 20. Da tutto ciò ci pare derivino - concludendo e sintetizzando·_ tutta una serie di conseguenze d'ordine generale e più specifiche d'ordine operativo per quanto ,riguarda I' ACPO L. Oggi I' ACPOL si pone come occasione e strumento spendibile nel medio periodo al fine di costruire un nuovo polo di aggr.egazione politica nella sinistra, tale da portare un contributo significativo e credibile nel quadro più generale di una strategia alternativa all'attuale assetto capitalistico della nostra società. In quanto tale ci pare opportuno ch'essa sempre più e meglio sia in grado di coinvolgere gruppi e organizzazioni, singoli militanti e interi ·movimenti che si ··muovano a livello sociale o politico, attraverso una "fase_ costituente" a Iivel lo operativo .e di base, di incontro a livello di quadri, attraverso comuni sperimentazioni di lotta, attraverso continue verifiche suI piano politico ed ideologico, tale da precostituire le condizioni ad un tempo di un più largo e più profondo coagulo di forze che intendono collocarsi in una prospettiva democratica e socialista, anticapitaIista ed anti mperia Iista. E' opportuno che le diver,se componenti• e quanti ravvisano nell'ACPOL un'occasione nuova di impegno di carattere politico estremamente agile e non formalizzato e quindi aperto, senza mediazioni gerarchiche e burocratiche, si impegnino nel lavoro di verifica pratico e teorico del le ipotesi strategiche emergenti dalla lotta politica e dalla azione comune. E' necessario generalizzare attraverso la crèazione di comitati di quartiere e di fabbrica il processo di crescita unitaria dal basso nella sinistra che risponda alla domanda crescente di un "nuovo modo di fare politica" che crediamo debba innanzi tutto essere inteso nel senS"odel la ricerca di un nuovo ruolo per ogni singolo militante a partire dalla propria condizione di lavoratore, effettivamente partecipe dei

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