Acpol notizie - Anno II - n. 5 - Marzo 1970

spettive tecnolog_iche e può creare le premesse per un tipo nuovo e non-- mistificante di partecipazione dei lavoratori che implica il superamento del lavoro merce. Una espansione dei consumi socializzati (casa, scuole, ospedali, e nuovi servizi sociali) che co_stituiscono in parte la dilatazione dei consumi privati (aprendo nuove prospettive tecnico-sociali) deve realizzarsi non già al fine di consentire un maggiore sviluppo dei gruppi privati cui offrire nuove prospettive di crescita, consentendo loro di produrre beni e servizi collettivi. Perchè questo obiettivo sia raggiunto coerentemente alla nuova politica che i lavoratori debbono portare avanti è necessario aumentare l'accumulazione pubblica e modificare il ruolo della impresa pubblica. Su questo tema e sul tema collaterale della riforma fiscale (nella quale una corretta imposta differenziata sui consumi, con esonero dei consumi popolari può, se accompagnata ad una politica industriale nuova, favorire il passaggio dal vecchio al nuovo processo di sviluppo) I' ACPOL intende impegnare gli elementi responsabili di una ricerca con intenti operativi sul piano sindacale e politico. L'aumento delle possibilità di accumulazione pubblica potrà realizzarsi anche in un tempo relativamente breve, ad esempio con la creazione di un nuovo titolo indicizzato (senza diritto di voto) con un interesse minimo garantito con cui lo Stato solo per le imprese pubbliche, può attingere capitale di rischio dal mercato finanziario da distribuire alle imprese stesse, secondo le prospettive del piano economico, rendendo così possibile una pianificazione diversa da quella attuale di tipo indicativo rispondente agli interessi dei grandi complessi monopolistici. La costituzione di finanziarie regionali pubbliche e una gestione coerente delle facilitazioni creditizie nel contesto di una politica industriale organica potranno nel frattempo consentire, quanto meno, un più esteso controllo pubblico della accumulazione quale si richiede per portare avanti la politica di sviluppo sopra prospettata. NUOVI STRU~.1ENTI DEL ~/IOVll\1ENTO OPERAIO NELLE AZIENDE E SIGNIFICATO POLITICO DELLA INIZIATIVA SINDACALE PER LE RIFORME Conclusioni di Fabrizio Cicchitto 1) Le lotte operaie del 1968 e del 1969 hanno assunto un'autonoma politicità, perchè al centro del loro sviluppo vi è stata la modifica dei rapporti di potere e di reddito nella nostra società. Ls:3 classe Reraia a reagito al tentativo di ren12 l1oteca 1no 1anco dere asfittici e cristallizzati i rapporti sociali, di limitare e prefissare in uno spazio an.gustò e circoscritto la dialettica delle forze sociali, di svuotare i sindacati e i partiti rendendo! i istituzioni slegate dal movimento. In questo senso le lotte aziendali e contrattuali hanno rimesso in discussione tutto l'equilibrio della realtà italiana, consentendo l'apertura di possibilità e prospettive nuove per la trasformazione del sistema. La classe operaia ha dimostrato di cogliere e di recepire i I significato più profondo del le esigenze di democrazia diretta, e di sviluppo permanente della lotta, di rifiuto di ogni regola del gioco, sottolineata dal movimento studentesco. A queste esigenze la classe operaia ha dimostrato di saper dare una concretezza di obiettivi, una continuità di movimento, una capacità di direzione strategica che al movimento studentesco è invece mancata. 2) Organizzazione e spontaneità si sono strettamente intrecciati nello sviluppo delle lotte operaie. 11Sindacato ha di mostrato nel suo complesso una capacità di direzione del movimento, che si è manifestata proprio nel recepire le spinte più avanzate emergenti dalla classe operaia e nel ricondurle ad una visione strategica complessiva. Ciò è avvenuto non senza errori, scontri politici, ed una dialettica continua e complessa. Quello che è emerso con grande chiarezza è l'erroneità sia di qualunque schematizzazione burocratica secondo la quale il "Sindacato", come corpo in sé chiuso, avrebbe ragione sempre e comunque, sia di ogni definizione estremista per cui il Sindacato sarebbe stato alla "coda" del movimento. In effetti le lotte operaie del '68-69 hanno posto con forza la necessità di un rinnovamento profondo del sindacato, di un suo mutamento radicale, per esprimere realmente la spinta delle masse e per arrivare all'unità, che,~va costruita alla base in un processo di costruzione, nel movimento, di una realtà sindacale effettivamente nuova. I Sindacati sono riusciti a far fronte ai problemi più urgenti posti da Ile lotte operaie proprio perchè si sono avviati verso questo processo, anche se con molte remore ed esitazioni, talune delle quali esistono tutt'ora. 3) I delegati di reparto hanno rappresentato uno dei dati più nuovi e rilevnnti espressi dallo sviluppo del movimento. Essi si sono affermati come espressione del gruppo operaio omogeneo, che si prefigge l'obbiettivo di una permanente contrattazione delle condizioni di lavoro. In questi anni, infatti, la contrattazione articolata è cresciuta, nel senso che è diventata insieme più globale e più

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