Pietro Sbarbaro - Da Socino a Mazzini

JJa Socmo n Jl(nzzmi 33 reazione, mentre era in letto, si vide aggredito in Slm casa dalla fecc ia del popolo, da l r ifiuto dell e Scuole e delle Chi ese, concitati da' suoi avversari , strappato a lle bracc ia d i sua fig lia, t rascinato per le vie della città con uua corda a l co ll o. E poco mancò non Pimpiccassero - se un generoso, chè per l'onore dell a specie umana non ne manca mai, un profesf:ore dell 'Uni ver ··ità non l'avesse sottratto al furore di quei mascalzoni. Rifugiatosi nel c..1.stello di Abr amo Blonski, gent iluomo socini ano, di là potè r i tirarsi nel piccolo paese di Luclavia. La sua casa fu demolita, le sue car te disperse, i suoi libl'i incendiat i : e poco dopo, mancato il suo amico e protettore, lf'rancesco dei· Med_ici, che indarno lo aveva più volte richi amato in patria, inconsolabile sempre dell a. sua perdi ta, gli furono a Siena confiscati t utti i beni che gli erano rimasti. Sopportò tante calami tà colla faccia serenamente inalterata di un mart ire cristiano: uni co suo dolore inconsolato la perdita di un manoscritto, dove a nome di t utte le Chi ese cristi ane, confutava l'ateismo e le dottrine, che negano la ri velazi one. Mori in quella so li t udine, il giorno t re di marzo del l G04, pro fe tiz - zando: " Fm.. dieci anni l' EuTopa si sve!Jlierà sht1Jitct di t1·ot:ani Sociniana l , Neppur e le sue ceneri furono lasciate in pace. Cinquanta. anni dopo la sua mor te, alcuni soldati del Re Casimiro, in guerra coi rrurchi, di sseppellirono l'e - streme reliquie del grande ita1iano e, pos tele in un cannone, le lanciarono contro il nemico. Iddio 3 - Soei no.

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