Giovanni Grave - La società morente e l'anarchia

- Ii senza mezzi di propaganda, esse hanno invaso, con più o meno efficacia, tutte le scienze, le arti e la letteratura. • • * Le rivendicazioni sociali e l'odio per l'autorità datano da molto tempo; si può dire che abbian co1ninciato .non appena l'uomo s'è accorto di essere oppresso da qualcuno. Ma per quante fasi e sistemi non ha dovuto passare l'idea, perchè giungesse a concretarsi nella sua forma attuale! Rabelais ( 1) fu tra i primi ad avere l'intuizione della formula libertaria, descrivendo l'abbazia di Telemaco; ma molto oscuramente, e tanto poco la credeva applicabile alla società intera, che l'entrata nell'abbazia era riservata a una minoranza di privilegiati, serviti da domestici addetti alle loro persone. Nel 1793 si parlò, anche, di anarchici. Giacomo Roux e gli arrabbiali della Rivoluzione francese sembra abbiano visto più chiaro degli altri nel movimento d'allora ed abbiano cercato di rivolgerlo a profitto del popolo. Perciò gli storici borghesi li hanno lasciati nell'ombra, e la loro storia deve ancora essere scritta; i documenti, nascosti negli archivi e nelle biblioteche, aspettano ancora chi avrà il tempo e il coraggio di dissotterrarli e metterli alla luce, per rivelarci il segreto di cose incomprensibili ancora, per (1) Francesco Ra~lais maraviglioso pros:itore nato a Chinon nel ''49S, morto a Parigi nel I S!,3. Fu francescan,') e benedettino, ma poi gettò la tonaca. :\lle or• tiche. Escrci1ò la medicina. Nei auoi libri satirici criticò aspramente le idee eco,. stumi del suo tempo. Fu un luminare di quel periodo splendido che si chìamò ìl Rùiasclmmto. (Ne,ta d1l trad11Uor1). B lioteca Gino B ance

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