Carlo Maria Curci - Sette libere parole di un italiano sulla Italia

76 TENDENZA RELIGIOSA vittorie dei radicali elvetici fm·ono festeggiate ed applaudite tra noi, fino in Roma, fino sotto gli occhi del sommo Pontefice, che esecrava indarno quel sacri!ego plauso, e vi segnalava alla cattolicitità scandalezzata i primi sintomi della febbre irreligiosa che ci ha invaso. Certo i Vescovi non mancheranno mai alla Chiesa: sospinti all'.esilio come quei di Torino e di Firenze, cacciati nelle prigioni come quel di Fribu•·go , illustreranno la Chiesa colla loro costanza, come la santificavano col loro zelo. Se ai Gesuiti sarà negato il favore miracoloso di potersi sacrificare in ben del prossimo, alla Chiesa verrà meno un sussidio, alla Società tra tanti bisogni sarà sottratto un poderoso aiuto; ma Je sofferenze deg-l' individui finiranno colla lor vita, e la frivola politica di una Società traviata ne porterà condanna dalla storia e punizione da Dio. Se ogni cattolico italiano considerasse sensatamente quanto sia profondo quel baratro sul cui orlo si trova la patria sua; se considerasse a quali tremende strette potrebb' essere da un'ora all'altra cimentata la sua coscienza, forse quella stupida indolenza che ci domina per tutto, avrebbe una eccezione per gl'interessi sovrani della fede e della Chiesa ! Non si credano gl'Italiani che la libertà religiosa sia una quistione da preti o un negozio da sagrestia! essi ne dovrebbero intendere la supretua importanza dalla foga medesima che recano

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