Carlo Maria Curci - Sette libere parole di un italiano sulla Italia

DELL' AUTONOMIA ITAL lANA 6 ( Un conato pertanto ardito, sconsig·liato, per la sproporzione delle forze ridicolo, pel niuno accordo della Italia e per le simpatie col Tedesco r infrescate dall'anarchia , impossibile, ave va per ultimo suggello una suprema ingiustizia. Esso non potea riuscire che a vergogne, a danni e sconfitte, ed a tt·adire quella onesta speranza della indipendel'lZa italiana, che parea meno lontana per le favorevoli circostanze di due anni or sono. Dobbiamo ai nostri rigeneratori la neces·sità in che siamo di deporne per ora ogni pensiero; la dura necessità di ·non · ci potere, chi sa per qnant' altro tempo, cacciare il giallo ed il nero d'innanzi agli occhi. Saremmo certo troppo improvidi se contassimo sulle armi sarde ineguali e scuorate, o sul congresso di .Bruseile, che avrà per base la integrità dei domini austriaci. Rassegniamoci dunque a lasciare questo lung·o desiderio in eredità ad un' altra generazione la quale, se non sarà più ardita della nostra, potrà dai nostri infelici successi imparare ad essere meno presuntuosa e più docile alle voci della g·iustizia.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==