Carlo Maria Curci - Sette libere parole di un italiano sulla Italia

8 LIBERTÀ a cui cale assai poco dell' appogg·io e del suffrag·io dei più , in quanto non potendo aver complici i più, mia·a unicamente a conquiderli cd a schiacciadi. Questo elemento è la democrazia o demagogia che volete chiamarla, la quale si è fatto largo e ha preso forza dallo avere adulterato il sentimento legittimo ed onesto di libertà. La esistenza reale di codesto malaugurato elemento non ha bisog·no di prova; ma se pure altd ne pretendesse, ce ne sarebbero più del bisogno. Certo il principio cozzante coi moderni ordinamenti non puo essere altro che la pura democrazia, la quale faccia dipendente dal suffrag·io uni - versale tutto intero il potere legislativo non meno che l'esecutivo. Aggiungete che la democrazia si è non pur pretesa ma eziandio praticata, quando con non altra autorità che il volersi chiamar popolo, i ridotti de' patriotti, i circoli popolari, i branchi di gridatori nelle piazze han creduto ave· re il diritto di far leggi e di nominar JJ1inisteri . Anzi que' stessi Ministeri sonosi proclamati ed imposti sulla Dora, sull'Arno e sul Tevere al solo ed esplicito titolo di volerli democratici; cioè della pura democrazia , a cui non appartenevano i reietti, e la quale era twppo assicurata dalla qualità dei voluti. E non s'ingannavano per fermo i chieditori! A non dire del Guerrazzi di Firenze dipinto abbastanza da sè medesimo nei suoi scritti , <'.he sia lo Sterbini in Roma lo sa oegimai tutta Enl'opa , che sia prete Gioberti in Torino , lo sa

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