Domenico Bolzoni - Le nozze di Rut

JS Così p nt'l:mdo : O tu, se , qual t 'in lì ora Bellezza il volto, hai l' a11imo benigno; Che ti trasse a cars hiar la tua tlimorn P So che patria ti fu quel suoi maligno, Onde portò l sraello il duro uicgo Dacchè tinse l'Egitto di sanguigno. Ed ella cominciò : Tuo fort e priego Mi lltrigne aprirti l'acE' rho dolore Con lei diviso a che d' amor mi lego. N è percbè sappi u' vidi il primo allwre Ti fìa men aspro udir miei casi, e meco In !ai vedrotù disfogare il core. E sser noto ù dchhe Elimeleco E la sua donna, e p e r 'JUale cagione Qninci partissi e la progeuie se('O. Ricca di biade la nostra regiont> Gli accolse e loro fu Moab amica Benchè contraria ancor la fam;L suone. Di gemina maschil prole nemica D' o0ni nequizia lieti erah costoro, Ligi mai sempre a la v i r t~~ode antica ; Ed i figli cresoeano in mezzo n loro Sircome tralci di fecon 'la vite Che d' uve iChiudon poi almo tesoro.

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