Aldo Garosci - Carlo Rosselli e il movimento "Giustizia e Libertà"

L'« Aventipo », e cioè il rifiuto, da parte dei deputati di opposizione, di partecipare, dopo l'assassinio di Matteotti, alle sedute della Camera fascista, ha due aspetti. Nel suo aspetto immediato e politico, esso è guidato dai deputati dei vecchi partiti, conta sull'intervento regio e su soluzioni legali, prepara la successione parlamentare e governativa senza disporre la guerra civile. Ma nel suo aspetto profondo rappresenta l'opposizione intransigente di ogni elemento politico italiano contro la ti1annia, rappresenta la rivolta della coscienza morale del paese contro il totalitarismo, è sostenuto da un moto di masse popolari e da quel moto di giovani ai quali abbiamo accennato. Né le masse né i giovani riescono però a prendere la direzione della lotta. È quel che faranno solo dopo la vittoria fascista e nella cospirazione. Carlo Rosselli, infatti, all'indomani del 3 gennaio, quando la stampa libera venne soppressa, non si rivolse ai vecchi partiti, ma insieme con Ernesto Ros~i diede origine al primo foglio clandestino antifascista, il Non mollare. Era un foglio di battaglia, che fu appoggiato da. Salvemini, redatto con mezzi di fortuna, distribuito in tutta Italia. Invitò la popoiazione fiorentina a boicottare la visita del re, che aveva firmato i decreti mussoliniani di soppressione della libertà, e ottenne una impressionante dimostrazione di unanimità cittadina. Pubblicò il memoriale Filippelli. L~ polizia riuscì ad arrestare uno dei distributori, l'avvocato Consolo. Più tardi, per denuncia di un tipografo, venne arrestato Saivernini e Ernesto Rossi, denunciato, dovette porsi in salvo, all'estero. Salvemini, posto in libertà provvisoria, attese l'amnistia, che fu concessa nel luglio di quell'anno, ed emigrò in Francia. Durante la prima seduta del processo di Salvemini, una folla di squadristi, dopo aver percosso e ferito gravemente avvocati e testimoni, sacc_heggiòla casa di Rosselli. -4B1bioteca G no Bianco

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