Giuseppe Marchi - Ragionamento encomiastico morale recitato nelle esequie ...

l o h ,. ffi • d' opere ben posso argo?lentare, c e. g 1 a etb 1 quel cuore fn ron CJ ilCI della. ?~tomba , e fu q~el­ )a dell 'agnello l'intera do?d1ta e ; n ansue tudme di quella mente. ln ~w am.mo cosi attemperato, io veggo la vera ragwne cl~ q~ell~ sua·.tanta.moderazione nel favellare. Cln l ud1 mai far ricordanza di sè del suo legnaggio, di sua nazione per darsene' vanto? Se anz~ la voce pubblica _mi attesta, ch' ella amava farsi sgabello ad altru1; e $C rammentava se ed i suoi , ciò era per metter altri iu maggiore altezza. E quando mai dal su.Q labbro uscirou parol e d'impero , di risentimento, di querirnonia , ili mormorazione? Se io anzi Qdo, eh' ella perfìu le ancell e ed i fanti della principcsca sua corte ebbe in contO di fratelli e sorelle; c che con parzialiti1 d' accoglienze non era trattato da lei , se non chi anche più che leggermente l' avesse oltraf;giata; che spontanea andò in traccia di molestie , non . che si querelasse di quelle che non poteva schivare; che non s' acci-. gliò severa e contra sua abitudine non fece uso d' autorità, se non. per comprimere l' altrui mal~ dicenza, non che ella mai zizzanie Q scandali seminasse a dep.ression di chichessia. E nel vestire e nel privato ~ solenne con~ versare qual era Guendalina? Mi narrano ch'ella non conobbe qui nè trattò mai con alcuna di q?-elle artefici di gale e maestre e mercantesse d1 mode, con cui e cou lo specchio sono ognidì per mol t'ore a consiglio le femmine tutte dal capo vuoto. Mi dicono che in una cotale occor- :ren:z;a in cui il marito stimò. esserle conveniente un~ s~arzoso abito, e glie) volle fornire, ahhrac_~IO l o~e,rta. pe_r av.erne il denaro a quegli uffizu cl1e duo d1po1, e mtanto s' addobbò ù' una vesta poco meu che dismessa, Le mani sue lll!h

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