Dario Barbacciani Fedeli - Prolusione alla solenne apertura degli studi nel ginnasio di Forlì

8 d l . .• b portantissimo .periodo, ne. fa discen ~re a. l"~" plU r,eve u.eg"(i 119min i del di lu• ~eco lo. D1mostra c;pe J .quap.do H bambino., comjncia .a balbeftare., e. che tu!tO , l!pP~fil coll' ,Ì<Qjtazione, mal si addice a . genti~ G~stu~~r~bltU!!F.J lo 11 pronuqci~r paro!~ .ttoQ~h~, .cl•q 1l ,pi'tr1o , )u;Jgua~­ gio deturp~no con Vlr,J ~tça?• en, ; pt~mora~4o1 •f l111. 11 purgtto, ,favellar ;di Corlleloa" g•9vi:. alla faco.n4~a .ae Graçchi, e ·il .ben· tlQ<JIIio ,. d' .Prtensio ebbe prmc•pJo. tra ,, le br3K,I:Ì> paterne. Fi~almente additi\, in caso ~i 1~SI!I u.ta impotenz~ della Madre all' allattamçnto 1 le qppgrtWle , re,. gole per. la ,scelta (li una buona nuJr\çQ, e ij ple\o<lo .<l• scguirsi con tanta maestria e precisione, che nou . lasçia alo.un .c.he ~ · de&iderare, ~1a troppo \tmgo, ,io .suqi, ;se tutti e11umerar volessi gli uti lissimi in~cgnamenti di quell' au,reo 1rattato, cui attinsero coloro , chq die~o a Lui scrissero in codc~to argomento, c che as.~ai vplsc ad innalzar .1\Ie(curiolc A mollil .rinom:..n~a. Per ,!,t , qual cosa r educe in ,seno lilla, p<~tria, çiasouno }o , Ei.sg.>Jlr<\ava qual novello ipl\OCra\e, p Ga}enp 1 e <la Lui ~olo • e', ljlarl>i ·più o~c.uri , oft~neu con. ~ icura d/~ gnosi la h1:•»a~jl ;salute, allorchè avvenne il\ a '(nesta c(ttn' la hisOjlna,d' \IJ)Ii~.., un logato 4l .Pontefice. Pio l V. pet , so&tChcr4 e dilet}l)erla u,e' suo~ diriui. Secento er,no , gl' in<jill'idl)i <!• cui trarso_ potean,c l' plezione, ed alclln~ p~r dotrin'l., p.er nob 1ltlt, e pe~ Qgui niauiera. di vinù , ~hiaris<imi. Il lllag istrQ!o pre~celse a ,cotale iol)portaoJtissiU\o ,utl,ìci() GirolatpO l\1eco1•riale, nssai ,giovane d ' ot.à, nia.di , ~e}ln() maW~o •. gi •l<licandolo il p(ù atto Lln C{I•O.nti ~r~pv,i ,dj grave automà, N~ l'icusò ind.arno il ,Canq(datQ l' onorevole incarico •· il! q Q aie poseia adempì ppu tano !l,ecoro , che il Sommo PQnteficc, e la. Romana Corte uon &olo rimaser~ sorpre~i della rara eloquenl\3 , s piepta in una dottisSima orat1ono , '1:1" ben' aneo della pnden:r.a ed umanità, con ~he. fto:. tutti gU altri si COQ!Iadj~nso, e non senza ammol'a~obt)e cJ invidia. N~lla qual ](;azione egli seppe conse.gmre a pro dcll.a,patria sua non ,1i ccioli vantaggi. L alta ~ama che in qu?lla missi~te egli crasi acquist~to ! .. lo fe ben p1·esto cluamare alli splendida cot·te del pnncope Alessau~ro. Farnese , Ca.rd~ale di S. R. Chiesa, ~ l\1ecena!j! amplossomo di tuili i <lotti , che raccoglieva llt.toruo a sè, e largamente ricom1ensavoli; e fra quesu Merouriale ecclissò lo splenqor1 d' ogn' altro, e fu il

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