Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

programma della democrazia sociale in genere ed in particolar modo con quello dél partito socialista d'Italia»; preoccupava anche il disorientamento dell'opinione pubblica di fronte alla « libertà concessa da uno stato feudale e compressore di ogni aspirazione italiana nell'Istria, a Trieste e nel Trentino, proprio ad una manifestazione politica internazionale nel maggior centro delle terre italiane irredente ». Per evitare tutto questo, Cabrini chiedeva che la sede fosse scelta in tetri torio svizzero, come era stato previsto fin dall'inizio, e che il mandato ai delegati italiani fosse precisato, d'accordo tra direzione di partito e gruppo parlamentare, rigorosamente « sia per quanto essi possano assicurare ai rappresentanti austriaci, sia pet quanto da questi essi devono esigere ». . L'orientamento politico di Cabrini spiega molte cose in questo ordine del giorno, cosf fortemente condizionato dalle ragioni della lotta nazionale nelle terre irredente, da minacciare di rimettere tutto in alto mare. Nella discussione che si aprì con Ferri, Costa e .Bissolati, l'intervento di quest'ultimo fu determinante. Bissolati si· adoperò per evitare un ulteriore rinvio del convegno, che, con ogni probabilità, l'avrebbe definitivamente insabbiato. Il calore con cui egli difendeva le sorti di quell'impresa gli veniva da quell'idea centrale della sua visione di politica estera, che - si diceva - lo portava a vedere nella salda intesa italo-austriaca il modo di sottrarsi alla pesante tutela germanica nel sistema della Triplice, o quanto meno ad opporre alla « triplice dinastica » una « triplice proletaria », eretta sulla solidarietà operaia interp.azionale 14 • Il convegno socialista era per lui un progresso importante in questa direzione e del resto il miglioramento dei rapporti diplomatici con l'Austria avvertibile in quei giorni (di H a poco, il 29 aprile, Tittoni si sarebbe _incontratoa Venezia con Goluchowsky) era incoraggiante. Bissolati incitò il gruppo parlamentare ad aderire all'invito dei socialisti di Trieste pur accompagnando l'adesione con un ordine del giorno . che tenesse conto delle preoccupazioni politiche di Cabrini e che d'altra parte ben toccavano la sensibilità « risorgimentale», cosf forte nella sua coscienza socialista. I deputati affidarono a lui stesso l'incarico di redigere il documento che nella riunione ·del giorno dopo, 12 aprile, venne approvato all'unanimità 15 • 14 Cfr. le sue dichiarazioni alla Camera del 15 dicembre 1906, in L. Bissolati, La politica estera dell'Italia dal 1897 al 1920. Scritti e discorsi, Milano, Treves, 1923, p. 128. 15 Nella sua stesura finale, questo è il testo dell'ordine del giorno: « Il gruppo socialista parlamentare, vista la deliberazione presa dalla direzione del partito di aderire al convegno tra socialisti italiani e austriaci a Trieste, nonché l'invito fatto al gruppo parlamentare di partecipare al convegno stesso insieme ai rappresentanti del gruppo parlamentare austriaco; considerando che il partito socialista italiano, e in ispecie il gruppo parlamentare, si opposero costantemente e risolutamente ai tentativi, da qualsiasi parte venissero, di suscitare una guerra tra i due Stati in nome di rivendicazioni irredentiste, come si opposero alla tendenza d'occupazione od annessione di terre in Turchia per parte dello Stato italiano, sia nella penisola balcanica, sia in Africa; che tuttavia questa opposizione non implicò, come non può implicare la sconfessione della solidarietà con le genti italiane soggette all'Austria le quali affermano i diritti imprescrittibili della loro storia e della loro stirpe, lottando per la difesa della propria nazionalità; che a rendere piu agevole l'opera del partito socialista italiano, ossia perché esso possa piu efficacemente combattere in Italia lo spirito militarista 11 BibliotecaGino Bianco '

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