Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

L'arresto delle trattative si protrasse oltre il previsto: certi gravi temi della battaglia politica e parlamentare nei due paesi (il suffragio universale in Austria; le elezioni prima, poi la scottante questione ferroviaria e le crisi governative in· Italia), gli stessi conflitti di corrente all'interno del PSI, vi -ebbero gran peso. Solo nelJa ·seconda metà del marzo del 1905, mentre la crisi internazionale peggiorava, l'iniziativa fu ripresa dai socialisti triestini che, riavviati gli accordi tra i dirigenti dei due partiti, poterono alla fine diramare dal Lavoratore del 23 marzo l'invito alla conferenza fissata a Trieste, presso le Sedi Riunite delle società operaie, per i giorni 23 e 24 aprile. I lavori si sarebbero svolti in un doppio convegno: uno, tra i socialisti italiani dell'Austria e d'Italia (sulla base di due relazioni: sulle condizioni dei socialisti italiani in Austria di fronte al problema nazionale e sui rapporti tra i socialisti d'Italia e i socialisti italiani dell'Austria); l'altro, . un convegno segreto internazionale, dove in rapporto agli elementi emersi da quello precedente, i delegati dei due partiti, austriaco e italiar:i,o,avrebbero discusso sullo stato politico dei rispettivi paesi, concordando una li- _nea d'azione comune per risolvere pacificamente i contrasti 12 • Al convegno erano invitati anche delegati delle regioni adriatiche e del Trentino e si dava come « probabile » l'intervento di rappresentanti del partito socialista democratico tedesco, un punto su cui da parte italiana, ad opèra soprattutto di Bissolati, si era particolarmente insistito. Comunque, già da allora si prevedeva la presenza di Marangoni e Lerda (per la direzione dei PSI), di Bissolati, Ferri, Chiesa, Rondani, Rigola (per il gruppo parlamentare socialista), di Adler, Ellenbogen, Pernerstorfer (per il partito soéialista austriaco), di Daszynsky (leader del partito socialista polacco dell'Austria), di Nem,ec{leader del partito 1 socialista cè-coe delegato del BSI), di Kristèan (dirigente del partito socialista sloveno), di Pittoni e Susmel (per i socialisti del Litorale) e di Piscel (per i socialisti trentini). L'incidente di Tangeri del 31 marzo· scosse d'improvviso la situazione internazionale e il timore che l'attrito italo-austriaco ne venisse indirettamente esaltato sollecitò i socialisti italiani a pronunciarsi sull'invito giunto da Trieste. La q1:1estionefu -affrontata in una riunione del gruppo parlamentare, l'l l aprile. La discussione si apri su un ordine ·del giorno presentato da Cabrini, da cui emergono non poche riserve e soprattutto il netto dissenso dalla proposta della sede di Trieste 13 • Il motivo era politico: si temeva cioè che l'adesione alla scelta di Trieste come sede del convegno fosse interpretata come « un riconoscimento anche solo apparente dello statu quo nelle condizioni politiche create dalla Monarchia austriaca alla minoranza dei popoli ad essa soggetti [ ... ] in contrasto col . 12 Il comunicato, .firmato da Giuseppe Lazzarini, Giovanni Oliva, Valentino Fittoni, a nome della C.E. del partito, precisava che il convegno era convocato su inviti personali (paragr. 2 della legge sulle riunioni) allo scopo evidente di eludere i prevedibili ostacoli opposti dalle autorità di polizia. 13 Avanti!, 11 aprile 1905; Il Tempo, 13 aprile 1905. 10 BibliotecaGino Bianco ..

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