Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

Era ormai dall'agosto '14 che l'Avanti! continuava ad « ammonire» il governo e, immancabilmente, quasi ogni articolo di Serrati si chiudeva con la promessa che le masse erano prossime a scendere in piazza per la volta « decisiva » ! A Milano, durante la giornata del 14 aprile, l'astensione dal lavoro fu totale e la città risultò paralizzata. Per la prima volta nella sua storia, l'Avanti! pubblicò dirette testimonianze fotografiche in prima pagina, quelle della « grandiosa manifestazione di protesta ». « Il movimento operaio - commenta Ambrosoli - dimostrava ancora la sua vitalità e le organizzazioni di classe erano ancora in grado di provocare una mobilitazione generale delle masse operaie; ma ben diverso era l'attuare una simile mobilitazione per una giornata ed il portarla a tempo indeterminato per non lasciare tregua al _governo e combattere fino in fondo la battaglia per la pace » 215 • Il 22 aprile gli incidenti si ripetono: diventano materia di cronaca quotidiana a Torino come a Firenze, a Milano come a Roma e a Napoli. · « L'ondata " radiosa maggista ". - riferisce Spriano - sta salendo mentre si fa sempre piu manifesta l'incertezza e l'inattività del partito socialista » 216 • Né il governo sembrava preoccuparsene e tanto meno sentire gli « ammonimenti», anzi il 21 aprile, proprio nell'imminenza del 1° Maggio, il Consiglio dei Ministri adottava un pr~vvedimento con cui si proibivano cortei e comizi. Si rese necessaria la convocazione della Direzione del Partito. La Riunione si svolse a Miilano dal 26 al 29 aprile e il problema, ancora piu scottante che nei mesi precedenti, era la deliberazione o no dello sciopero generale. Già in talune città la base s'era pronunciata a favore di esso; i precongressi provinciali deliberavano di « approfittare della prossima festa del lavoro per dimostrare pubblicamente che il proletariato non vuole rinunciare alla sua libertà »; si impegnavano « ad affrettare il movimento rivoluziohario »; invitavano la Direzione, insomma, a dichiarare lo sciopero generale. Tra gli stessi confederali v'erano coloro « i quali - ammetteva lo stesso Rigola, in una lettera all'Avanti!, pubblicata il 21 - sono neutralisti cosf assoluti da propendere, dirò meglio, da volere un'azione estrema contro l'eventuale mobilitazione ». Ma già lo stesso segretario della CGL non tardava a rivelare le sue paure: « [ ... ] credo lo sciopero un'assurdità tale, nel caso in questione che io non esiterei a separare la mia responsabilità da quella dei confederati, anche se il novantanove per cento di questi vi fossero favorevoli [ ... ] » 217 • Cosf, proprio all~ vigilia dell'intervento, assistiamo al singolare fenomeno 21s L. Ambrosoli, op. cit., p. 71. 2 16 P. Spriano, Torino operaia, cit., p. 100-101. 2 17 Cfr. la lettera di R. Rigola in Avanti!, 21 aprile 1915. 145 BibliotecaGino Bianco

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