Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

loro denominazione - vi è as.saipiu una differenza di grado - e diremo cosI - d'impazienza che di indirizzo» 114 : Su questa base che restava l'eredità piu valida della « settimana rossa », De Ambris lanciava il suo programma di azione, meta immediata comune· a tutti, sintetizzata nella formula: « meno stato ». Al programma della rivoluzione politica « di un blocco rosso», auspicato da De Ambris, si oppose Agostino Lanzillo che ritenne questa tendenza semplicemente « una deviazione» anzi una corruzione del movimento operaio sindacalista « che deve essere combattuta senza esitazione ». Secondo il Lanzillo, infatti, i sindacalisti, i piu rigorosi interpreti del movimento di classe, avrebbero dovuto .rimanere fedeli ai loro veri interessi e non lasciarsi travolgere dalla corrente. « Infatti i sindacalisti dovrebbero vedere che trascinare i lavoratori in una lotta politica vuole dire reprimere di altrettanto l'azione di resistenza, vuol dire creare un bersaglio alla lotta di classe che è fantastico e menzognero, diminuire la :fiducia nell'organizzazione di classe per aumentarla nel nuovo assetto politico, confondere il netto svolgimento della lotta di classe col dare alla lotta un diverso obiettivo che per essere piu concreto e piu facile trascinerà con maggiore entusiasmo la classe operaia. Vuol dire costringere infine Ja classe operaia ad una collaborazione necessaria con tutti gli interessi antimonarchici e con tutte le ideologie sorpassate ed infeconde del Paese cioè a dire ùn regresso vero e proprio di ciò che è la ,lotta di classe » 115• Quale vantaggio sarebbe derivato da questa insurrezione? ·Assolutamente nessuno, secondo il Lanzillo. Nel caso di vittoria il proletariato avrebbe ottenutò soltanto, di essere sottomesso alle 'infinite manovre dei politicanti, di essere sconvolto in tutte le sue direttive di lotta e facilmente avrebbe trovato a sbarrargli il passo l'esercito repubblicano,- e un go_vernocoi socialisti a soffocare le sue aspirazioni. Nel caso di disfatta l'unico risultato sarebbe stato la deviazione .del proletariato dalle sue finalità, a causa della reazione monarchica che avrebbe costretto tutti a diventare repubblicani. Era assurdo quindi auspicare un blocco rosso, una fusione di elementi cosI eterogenei, differenziati attraverso un lungo e doloroso processo qi lotte, proprio quando lo « sciopero rivoluzionario» pur mettendo in luce « la bellezza e la verità del sindacalismo di classe, ha dìmostrato la fallacia di tutte le forme politiche: dei partiti socialisti come dell'azione parlamentare, dell'insurrezione come della politica a sfondo democratico ». Aderire al programma comune significava « farsi rimorchiare, ora dagli anarchici, ora dai repubblicani, cioè da frazioni politiche che vedono nel movimento operaio un buon esercito mobilizzato ed adatto per le loro rivendicazioni e per l'esperimento delle loro insurrezioni. Al contrario per noi sindacalisti il movimento operaio è tutto, vive di sé crea da se stes114 Ibidem. 115 Agostino Lanzillo, La nuova ubriacatura, ne L'Internazionale, 11 luglio 1914. 77 BibliotecaGino Bianco

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