Niccolò Tommaseo - La pace e la confederazione italiana

l.. , - ( 73 ) ~ ' nare, fui : di coloro eh e tennero fefmo; e per questo mi rassègnai al maggiore de' saerifizi, dico il dover parere .di dare imp'ortanza . a o nomini ai ,qtiali rivolgersi o iJer consentire o " ~ per dissentire, dal lato mio era uno scendere. \ Seguì l'esilio: io scelsi ricov~ro oscur0 ; eh è · Fran~ia non era per n1e , dove pure avrei l • trov~te e antiche e nuove. am_iéizie, e favore, voJendo. Dopo quasi cinqu' anni , per far re- ' spirare aria italiana a' figliuoli miei ·,, chiesi al . Piemonte ospitalità , rifiutando soscrivere a \ l prÒinesse che tra gli onesti non si scrivono ". perchè sottintese. L'ebbi, onorata di profferte, alle quali le mie infermità mi vietarono d'ade- , rire ;. e n1' è dolce p·oter prdfess~~n~ne gratitudi'ne pura. Queste parole ne son docun1ento : che mirano , forse più ch.e alla dignità d' altri abitanti d'Italia , all'on or del Pietnonte; insidiato ( innocenternente, YO' credere) o da certi suoi mediatori e proteggitori. Comunque ac7 colgansi le tnie parole , a me hasta sapere che le non son d'uomo che speri o· tema per sè. S'altri le dicesse acqua sopra ·la fiamtna, io risponderei che poc' acqua a gran fian1ma ?

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