Giovanni Francesco Avesani - La pace di Villafranca

- ( 32 ) - aver inteso dal Governo dell' ltnperatore <t che · « non vi era n è stipulazione, nè intelligenza che « alcuna delle dinastie di Toscana, Modena e ( Parma sia rime~sa colla forza militare , e «: che egli .intese inoltre non essere intenzione f( dell'Imperatore dei Francesi di usare la forza « affine di ripristinarle )>. Nella Seduta precedenté del 21 Juglio ]o stesso Ministro, rispondendo al caduto Disraeli l che non ricordandosi di essere un discendente ùi Veneziani, venuti in Inghilterra alla metà del secolo scorso, com' egli si compiacque di far noto al pubblico ('l), si mostrò soddisfatto della pace di Villafranca, e raccomandò ai Ministri di non ingerirsene e di non entrare in alcun Congresso, disse : « Io non dirò se sia « saggio o no di entrare in 'un Congresso. « Se questo paese entrasse in un Congresso l (( solamente acciocchè i suoi rappresentanti r (( avessero ad apporre la nostra firma e il (( nostro sigillo a ciò che il paes~ non ha ap- « provato, nulla potrebbe avvenire di più fatale ( (t) DlSRA.ELl 's. Curiositics or Literature, 14. EditioM, London, 1849, pag. XX. 'l

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