Giovanni Francesco Avesani - La pace di Villafranca

- ( 26 ) - « Enrico IV abbia roveseiato quel piano nel f( n1omento in cui stava per ricevere la sua ~ (( esecuzione, e dare alla monarchia francese <t una potenza ed uno splendore che da lungo « tempo ~Ha non aveva più? La nazionalità << italiana ne sarebbe sortita nec~essariamente « vittoriosa; perdendo Enrico IV, ella perdeva . , . . . « tutto, e SI trovava cosi r1gettata In un ag- • (( giornamento, di cui la Providenza sola sa il , << termine )) (i vi pag. 55). Ah! perchè Napoleone, troneando a mezzo quest'opera gloriosa e sa] utare non meno per la Francia che per 1'1talia, vuol egli rigettare la Venezia in un aggiornarnento senza fine? Eppure il celebre Opuscolo, prin1a ancora del più celebre prograrnma, eone] udeva così : « Vi sono delle cause che non possono soc- << combere nel mondo; questa è del numero, « pereh è non è n è egoista nè esclusiva ; eli' è • << la causa della nazion.alità di un popolo vi- « vente, e dell'equilibrio dell' Europa >> (i vi pag. 63 ). .. . L'Opuscolo citava lodandole come « sagge )) ed eloquenti, le parole di Thiers proferite

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