Pensieri di Napoleone intorno allla divinità raccolti a Sant'Elena

-92nessuno de' miei generali l'ebbe da me, nessuno l'ha indovinato : io stesso non saprei comunicarlo a veruno : ma io non posseggo il segreto di rinnovare que' prodigi senza il soccorso della materia ? nè quello di eternare il mio amore nel cuore dei posteri. « Adesso ch'io sono a Sant'Elena ..... adesso ch'io mi trovo solo conficcato su questo scoglio, chi combatte , chi conquista imperi per me ? Dove sono i cortigiani che piangano la mia caduta ? Chi si 1nuove in Europa per ripormi sul trono ·? Quanti de' 1nolti miei amici mi sono r estati fedeli? Si, voi pochissimi, che la vostra fedeltà renderà immortali, voi dividete con me, voi fate meno triste il mio esilio ». E qui la voce dell'imperatore prese un accento particolare d'ironica melanconia e di profonda tristezza. « Sì , diceva egli , la mia fronte brillò di tutto lo splendore del diadema e della sovranità; e la vostra, o a1nico, riverberava questo splendore come la cupola degli Invalidi per nostro comando dorata, ripercuote i raggi del sole... Ma la sorte si è cangiata , l'oro a poco a poco scomparve: la sventura e i frequenti oltraggi ne dilavano ogni giorno le

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==