Pensieri di Napoleone intorno allla divinità raccolti a Sant'Elena

-40nel tempo stesso io nulla vi scorgo che annunzii un Dio, non vi scorgo l'efficace parola de ll'Essere Supremo: vi veggo l'invenzione, il consiglio, il pensiero, l'esortazione d'un uomo simile a me. Ma perchè, in tale ipotesi, ado- })rare parole positive e imponenti come sono queste: il mio corpo è vero cibo ecc. , e ripe_. tere queste espr~ssioni, e svilupparne il senso con sì particolare insistenza ? A qual fine aggiugnere parole spaventevoli, se non per rende ee il pensiero il più semplice e chiaro che d~r si possa ? << Io credo alla divinità del Cristo a cagione del mistero profondo che è nascosto in queste parole, a cagione dell~ efficacia ond'egli seppe dotarle. Se Cristo non intese che di fare questa raccomandazione: mangiate del pane, bevete del vino in memoria di me, nulla bavvi in ciò di divino. Dissimulando il mistero si annienta la religione. Che bisogno v'ha d'un Dio per nulla fare di più di ciò che un uomo può dire e fare? « Eppure i protestanti credono nella divinità di Gesù Cristo e nell'Evangelio, credono la Sa nta Trinità, la concezione per opera dello

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