Jean Jaurès - Il socialismo e la guerra

LA GUERRA t. LA C-ATASTROFE. La guerra moderna. I Quando si parla, leggermente a volte, della possibilità di sì terribile catastrofe, si dimentica, o signori, che sarebbe questo nel mondo un avvenimento nuovo, sia p~r la vastità dell' orrore, sia per la profondità del· disastro. Vi fu un tempo, ali' epoca della barbarie celtica e germanica, in cui popoli inte1-i si scagliavano gli uni contro gli altri, in grandi masse di famiglie agglomerate. Erano nazioni e nazioni che dal fondo delle foreste poste lungo le rive 'del Danubio, o di quelle della Germania settentrionale, correvano alla conquista ed alla battaglia. Ma queste forze scatenate, ma queste moltitudini colossali s1muovevano in un mondo primitivo come loro, e la loro potenza di distruzione -era limitatata dalla stessa potenza di produzione della razza umana, ancora inferiore e rudimentale. Più tardi, nel medio evo e al tempo della monarchia moderna, non sono più nazioni intere,· ma eserciti di mestiere, potentemente armati, che si scatenano a traverso le civilità già delicate e già dense ; ma non erano questi se non piccoli eserciti. Qggi, signori, gli eserciti che soFgerebbero da ogni popofo, milioni di Tedeschi, milioni di Russi, milioni d'Italiani, milioni di Francesi, sarebbero di nuovo le nazioni intere come al tempo della barbarie primitiva, ma scatenate questa volta a tra-verso tutte le complicazioni, tutte le ricchezze della civiltà umana ; e tutti gl' istrumenti terribili di distruzione, creati dalla scienza BJblioteca Gino D1an40

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