Jean Jaurès - Il socialismo e la guerra

-8indizio della diffusa influenza nascente del socialismo, che gli stessi governi monarchici e capitalisti siano obbligati_ a fingere di discutere sui mezzi di prevenire la guerra. Ma questa ipotesi dell' arbitrato intelligente, consolidato, non io solo la pongo. Che dice il Bebel nel progetto di decisione che sarà sotton;iesso a Stoccarda ? Guesde fa allusione ad una dichiarazione del Bebel parlando con un giornalista francese che aveva creduto un compagno del Partito. Ma ecco il testo della mozione che il Bebel intende proporre al con13~essodi Stoccarda, e che fu stampata e distributa dall' ufficio Socialista Internazionale. Con una riserva, che molto lealmente voglio indicare, egli dice : « Il congresso considera come un altro mezzo per mantenere la pace la costituzio.ne di un Parlamento internazionale composto di rappresentanti dei corpi parlamentari dei varii stati, e che avrebbe per compito di vegliare sugli interessi comuni a tutti i popoli ; poi la creazione d1 un tribunale d'arbitrato mondiale, che avrebbe il dovere di emettere un giudizio in tutti i casi di conflitto tra i di versi stati. » 1 -Ebbene, io mi rivolgo ali' Hervé, ai suoi compagni. Supponiamo che vi sia la minaccia di un conflitto, che vi sia uno screzio tra la Francia e la Germania, che da tale screzio sia per scoppiare una guerra, e supponiamo che per la vostra azione, per lo sforzo della vostra propaganda, uno stato d'animo nemico della guerra, favorevole ali' arbitrato sia stato creato in Francia, che sia stato creato così potente che il governo, anche borghese, non possa resistervi, e supponiamo che il governo della Repubblica borghese dica alla Germania : « Ecco una contesa che puo metterci alla prese ; io non voglio la guerra, e non voglio neanche un' umiliazione nazionale. Non vi è che un mezzo per evitare la guerra rispettando nel tempo stesso la fierezza dei popoli, ed è di sottomettere ad un arbitrato internazi'onale il conflitto che li divide. In Francia noi ci impegnamo anticipatamente ad accettare la decisione di questo tribunale d'arbitrato internazionale.» Se la Francia parla così, e se nonostante queste parole la Germania nspondt: « No ! Voglio farla finita, bisogna creare in Europa una situaS1bliote:a Gino B1anço

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