Italia, Francia e Russia - 1859

-9mostrano come gl'italiani sanno combattere e morire, e come l'animo risoluto ed intrepido qui si· trova neL palagio de'ricchi, nelle officine dell' artigiano , e all'ombra istessa dell' altare. Le no~;tre discordie ci vinsero, non gli aus triaci battaglioni; e la corte di Vienna sa meglio di noi le vere cagioni del disastro di Novara. Ma la lez·ione ci ha profittato, e la medesima generazione non cade due volte nel medesimo errore. L'Associazione Nazionale Italiana fin dalla sua origine assunse una missione di concordia; e se qualche volta diè di piglio al flagello , fu solamente per eacciare dal tempio della patria i semina tori d'odi i e di scismi. Ma perchè questa concordia non sia un inganno o una i11uiione, bisogna mettersi per .una via, in cui gl'interessi dell'una parte non siano in con trasto diretto con quelli dell'altra: volere che un Principe rinunzii alla sua corona, che una nazione rinunzii alla sua liberta ; che i ricchi contribui scano alla formazione di uno stato nuovo che deve dispogliarli dell e loro facoltà, o che i poveri versino il loro sangue senza che dallo sperato mutamento sia per venirne alleviamento alcuno a'loro mali, è pretendere atti ta li di eroismo che sorpassano la misura della comune virtù. Le odierne nostre condizioni sono ben diverse di quelle del 48: allora l'esistenza della repubblica in Francia poteva divider gli animi; oggi parlare di repubblica sarebbe follia. La dinastia di Savoia ha di bisogno dell 'Italia , non meno di quanto l' Italia .abbia bisogno della dinastia di Savoia: questa non può. temere di perdere il principato, come quella non può temere di essere defraudata de11a sua Ii àer tà. La sollevazione e la guerra tendono al medesimo fine; e la indipendenza ed unificazione d'Italia non sono meno utili e gloriose al principe, di quanto siano utili e gloriose alla nazione. Coloro , i quali affermano che il princi pato non può giammai tro· varsi di aceordo colla sollevazione popolare , mostrano d' essere non men poveri di nozioni istoriche che di giudizio; e senz'andare, molto indietro nel corso degli anni , pe~ dimostrare la fallacia di questa loro dottrina, basterebbe rammentare i freschi esempi i della Spagna e del Portogallo. C'Ile anzi la storia ci mostra come a costituire le nazioni unitarie il principato sia più adatto ed efficace della repubblica; cosa già osservata da quelt'altissimo intelletto di Nicolò l\Iacchiavelli, , il quale affermava che per fare dell'Italia un corpo solo, bisognava ricondurla verso lo stato regio. Vedano adunque coloro i quali leggono i nostri scritti, come noi non riponghiamo le nostre speranze su sogni fanciulleschi , ma sull'effettiva reali tà delle cose, sapendo bene che solo dall'accordo delle

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