Il governo fascista nelle colonie

34 IL GOVERNO FASCISTA NELLE COLONIE San Giuliano a Sforza ed Amendola, non si doveva al• meno esitare dinanzi a questa constatazione? Successivamente si passò dal modus vivendi ad un accordo definitivo, che fu detto di Regima. Vari ere• dettero allora che all'accordo formale fosse meglio non giungere, e che il modus vivendi era preferibile perchè meno impegnativo. In realtà v'è del prò e del contro per le due procedure: quel che è certo si è che nel concetto essenziale concordavano. Comunque, se l'on. Federzoni non approvava l'ac• cordo di Regima, gli sarebbe stato facile farlo retro• cedere verso l'anteriore modus vivendi o altra formula analoga, visto che lo stesso Senusso clìiedeva di esser liberato dal patto di Regim,a, che non poteva eseguire. Ciò si poteva fare senza romper le relazioni colla Senussia e senza passare alla guerra. Ma questi procedimenti non eiano abbastanza ap• pariscenti: non erano fascisti. Guerra volevano i nuovi venuti, e guerra fu. LA GUERRA FEDERZONIANA. Guerra di demolizione. Si demolì anzi tutto la se• rietà continuativa del governo, sì necessaria di fronte agli indigeni, facendo tornare in trionfo a Bengasi i facinorosi in camicia nera che il governatore prece• dente aveva cacciato via; e che il nuovo governatore militare, dopo pochi mesi, tornò egli stesso ad espellere. Fra parentesi, si deve a onore del vero rilevare che il nuovo governatore, gen. Buongiovanni, commise bensì alcuni errori iniziali, imputabili essenzialmente alle istruzioni che aveva ricevuto dalla Consulta, ma che presto cercò attenuare e rendere ragionevole la politica di apparenza giornalistica che gli e b oteca Gno B1arco

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