Alla gioventù italiana

-69Le cose di Napoleone volgevano a r.attivo termine, e già era egli presso all'abdicazione. Qual decreto uscito fosse dai consessi c dalle rìunioni degli Alleati sulle sorti della Lombardia, si giaceva aneora nelle tenebre. l Non istavano però in questo mezzo le schiere tedesche in poca apprensione d'animo: bene era loro manifesto il coraggio e dei Francesi e degli Italiani; la costanza, il valore e l'eroismo di questi per quindici anni prostrati gli aveva e volti in fuga : bene ·se l sapevano, caduto il supremo duce, quali umori girassero pel capo ai Francesi, quali ai Lombardi, quali aiNapolitani,quali agl'Italiani soldati. Erano le eostoro stanze nel Milanese, e in nn attimo avrebbero potuto esser loro addosso, sconcertando li e sperperandoli. Avevano inoltre g,randissima temenza che dall' audHcia di questa agguerrita gente le più ardue gole e ricetti delle montagne prese fossero cd occupate, cosicchè ( quantunqne dal lato loro la Santità dell'Alleanza stesse), impedita gli fosse la via di tornarsene alle case proprie, o impadroniti QOn se ne fossero, che lasciando al solito, cosperso di cadaveri, il terreno e biancheggiante di ossa alemanne. L' esercito italiano poderoso, agguerrito, fresco delle vittorie riportate, glorioso degli allori sull, Ebro, snl Danubio, sulla Vistola, sul Volga acquistati, quà ·e là stavasi sperperato, ma minaccioso e fiero, ma desideros0 di nuove battaglie. I pensieri e i pi\1 fervidi suoi voti all'Italia, alla Lombard·ia indi ritti erano; le amene regioni in cui videro la prima luce del Sole, in cui le robuste membra crebbero e allevate furono, libere e indipendenti voleva, a costo di spargere tutto il proprio sangue. . Non potevano gli Austriaci questa ,manifesta propensione degli animi disconoscere: fecersi> però a disseminare scissure e discordie, stimolando i più caldi ingegni e liberali a parteggiare chi per Eugenio, chi per nn principe di razza tedesca, e chi per un governo tutto italiano e

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