Alla gioventù italiana

.. .t~ ~\OT1Zl0~1 125 Romagna:. dove pure espose cornc veniva~o trattati i ·. J)rigionieri per le vie e nelle stesse carceri. Egli però 11on . disse t~tto, perchè sapere nol poteva ; solo a noi, testi- · m uni di fatto. è riscrbato di dare in luce le forrnule usate da Fontana nell'esaminare i dete11nti. Ouesti venivano "- trascinati dinanzi a lui, o incatenati a una sedia, o colle tnanelte alle mani, e talvolta s~nza, secondo n'aveva talento. ' n grande segreto: nulla si è trapelato, se non che dicesi >) avere i giudiri fatta applicazione r_igorosa dei più fieTi )) ar-ticoli del Cod·ice penale. JJia un incidente inaspettato >., è venuto a t1·oncrtre istantaneamente il cor·so di questa >}procedura. Etcovi il fatto: ~ 1nolte signore di Bologna, >) alcune per vincoli di patt·entela, altr·e mosse da nobile )) sentimento eli 1co1npassione per· le infelici 1Jittime della n rabbia pret-ina, ~enta'rono passi di raccornaudazione >> col Tenente Colonnello Freddi presidente della L"om- >) missione, volgendosi alla di ltti coscienza, onde volessg >> con tutta giustizia decidere la sorte di qne' sgraziati.- >> Accoglie~,a, l' integerrimo ~mag'istrato le suppliche di ,, queste signore, daJlpr·ima con rnelate parole addimo- >) stranclo l'impossibilità di condiscenderle per la gran vezza dei fatti, e l'imponenza delle circostanze.- Poi >> mostrando piegarsi lasciava intravvedere alcune vie di ' >> scampo. - l n fine sfacciatamente prorompeva a pro- >> porre mercato di danaro alle più avanzate in età, all~ >) gio~ani poi e alle più avvenenti, dell' onore, contro la )) libertà e forse anche contro la vita de·i miseri prigioni. » B" portava a tal segno la sua sfrenata libidine 'di oro )) e di lussuria che tutta la città si commosse a sdegno, n e ~e parlò tanto che venne a co!jnizione dell' _Etitio Cnru dinçtle Opizzoni Arcivescovo di Bologna. Il degno P or-

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