Alla gioventù italiana

/ l N~OT .AZION·f . J2~ ..qua nùochè ·~ i <A , delrusi dal trono della tir-anni.de, d alli Vt}~lre arrabbiate popolazioni. T (10) Voglio qui citare alcuni fatti degli Svizzeri. l" on a p pena cessato di vivere Gregorio, a Cesena fecero una scarica o due di pelotone sopra bnon numero di giovani riuniti. i .qnali non solo non avevano volontà di turbare l'ordine pubblico, ma si volevano anzi opporre ad alcuni male intenzionati malfattori. Alcuni di qne' giovani caddero morti, altri furono feriti. Quantunque la gioventù di Cesena di grande ardimènto sia fornita, fn tuttavia sorpresa , e non seppe nè in quella giornata n è nella seguente notte che operare. Un tal fatto atroce dal lato della guarnigione, autorizzava i cittadini a farne carneficina, suonando campana a stormo e niuno svizzero lasciando superstite. Non era ciò un offendere Pio IX, il .quale av rebbe con giustizia giudicato un tale evento, nè si dava· motivo ai tedeschi d'intervenire, perciocchè egli era un n1ovimento di una singola città, e non inteso alla rivoluzione italiana? Dovevano i Cesenati pensare a ciò, e porgere un · esempio a questa mercata gente, che in Romagna non si commettono impunemente simiglianli nefandità. Dnolrni etssai il . dirlo, ma e' si mostrarono vili, e poser~o un istante in dubbio il coraggio di cui sono dotati. Dispiacerà che io nou abbia evitato questa narrazione, bene lo so: ma sino dal principio non dissi d i esporre appieno la verità? Pochi giorni dopo tal fatto, a Forlì, sulle ventiquattro. fu proditoriamente tirato un colpo di pistola al 1'enente-Colonne11o degli Svizzeri, il quale passeggiava nella piazza. La mano da cui fu esplosa l'arme rimase incognita. Il 1"enente-Colonnello dist.eso a t~rra chi?m~v~ i soldati a vendetta d i lui, e questi alla rinfusa e Indistintamente volevano uscire dai quartieri e trarre sulla popolazione.. Paolucci , il quale faceva le veci del Cardinal~ Lc~ato , alle vive rappresentanze d'ci comandanti •li Sviz-

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