Alla gioventù italiana

1l s )\~~OT.\.ZIO~I (()ucsle parole erano già s~rilt.e, qnando comparve in 1,osGana la legge del 6 Magg•o Intorno alla statnpa; legge non abbastanza lat~ in.sè st~ssa , .r~a che, a giudicarne dagli Scritti e da1 Gtornah usc1ti dopo la sna promulgazione, v~ene applica~a c? n. ~n~ certa larghezza~ Proceda anin1oso Il Governo In s1m1h rtforme, e non gl1 n1ancherà mai la cooperazione de' buoni, e il plauso di • j utti. Pensi soprattutto alla istituzione d'una guardia civica, sempre necessaria in uno stato ben organizzato, e di cui adesso in 1,oscana se ne sente universalmente il ])i sogno.) (6) Non vi era dopo Napoleone in tutta la sua fan1ig1ia, che Luciano il quale fosse fornito d' ingegno grande, e d'indole fern1a. Gli altri non. furono che vaneggiatori e ambiziosi. (7) Da quanto dico del governo di Napoleone si argomenterà forse ch'io mi sia dei Buonapartiani. La redenzione dell' Italia, l' amore verso di lei, ecco i miei IJcnsieri, i miei o hblighi, i miei doveri, i prinei pj eh~ professo e pei quali sono pronto a versare tutto il mio sangue. Al tro partito io non conosco. Ora non so come, pensando dì tal guisa , debba essere un aderente di Napoleone, di q negli che eccitati e sollevati gl'Italiani colle speciose parole di libertà, la spense là pure ove se n ravvisava un'ombra, ovc era in piè un' immagine dell'antica ~orna; di quegli che voleva togliere ogni sentimento itahano, e fonderci tutti francesi;' che dopo avere insanguinato le viscere .della Inia patria, l'ebbe lasciata lacera e taglieggiata. Per verità non so qual no-me meritassi, profondendo lodi a colui che tradì il paese ove nacque, mentre poteva dall a schiavittt riscattarlo, che tutti ci trasse otto un dominio straniero~~ cb e ci vendette come tante Juaudre, e fu cagione delle nostre attuali e forti sciagure. (~) Il presente discorso deve andare per le mani della t)lOVen tù : ho voluto perci~ ricordare in esso tanti

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