Alla gioventù italiana

·- 105 che sono per fare in avvenire questi due principì : beati · coloro che posseggono la sapienza degli Aruspici. , Per me dico che Pio IX e Carlo A'lberto uomini sono ~ suscettibili come tali di nobili co'me di basse pas- .sioni; ma quali di queste siano 'per seguire, non oso dirlo. Il primo si è fino ad ora distinto per nn raro buon senso, per giustizia e per eccellenza di cuore: il secondo nulla ha ancor fatto, per cancellare una macchia che lo ha infamato e reso reo dinanzi agli uomini, alla posterità, , a Dio: un a in fa-me macchia che solo può essere lavata dall' assun1ere egli pel primo la difesa della indipendenza italiana. Potrebbe quegli. ramtnentarsi che è Italiano, che ha dei doveri verso la patria sua, che questi sono sacri al pari di quelli che gl'incombono come Vicario di Cristo, e il secondo, come avvien·e talvolta del più invecchiato peccatore, essere scosso eilestato dalla Provvidenza. Quando adunque li vedremo proseguire d'accordo con noi la cacciata tedeséa, allora soltanto li chiamer.emo VERI ITALIANI, degni di essere alla posterità tramandati non perchè ebbero la sorte di salire sur un Trono, ma perchè èon azioni magnanime, generose, sublimi, si segnalarono." Il pàrtito liberale in Italia, prima della morte di Gregorio XVI era rappresentato dai così detti esaltati, ossia da coloro i quali pensano che i soli mezzi violenti abbiano efficacia di discacciare i tedeschi. Cessato il governo arbitrario di questo Pontefice, tutti gl' italiani , anche i più timorosi, hanno cominciato .a ragionare e discutere sulle cose risguardanti la rivoluzione d'Italia, e l' opinione liberale si è esplicata con maraviglio.so ardimento in ogni classe d' individui. Diversi sono, nulladimeno, i partiti che la rappresentano: il pensiero è uno, e cioè la Indipendenza italiana, e la cacciata dei tedeschi: ma in quanto a' mezzi a ciò valevoli, discordano tra di loro. I radicali che-impropriamente voglionsi per insulto, /

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