Francesco Bottoni - Orazione funebre in lode del sacerdote Antonio Coli ...

27 grandezze della Divinità; contento che di essa i fedeli novelli ne godessero i beneficii, con promessa di svelarla loro in piena luce nel soggiorno dei beati. Di là quel gran principio, che non tutte le cose sacrosante di nostra Religione si possono penetrare nella loro intrinseca natura ; · bastando per ora ai fedeli di saperne tanto, da non poter dubitare della loro esistenza. E dietro questo canone essenziale delhi scienza teologica, il nostro sapiente tutto lo studio fern1ava nelle din1os.trazioni intrinseche, 111a rigorose, su i moti vi di credibilità svolgendo colla più profonda dottrina i caratteri luminosi della Chiesa novella. Apre egli il disegno del grande Edificio, fondato sulla pietra angolare di Cristo, e ne rileva tutte le parti. Quella unità di dottriua, che di tante generazioni ·estinte; di tanti n1ilioni di- fedeli v.iventi forn)a un solo pènsiero. Quella santità del dogma , il cui unico scopo è la conoscenza, l' arnore di un solo Dio, quale p.rincipio di tutte le cose, e sapientissimo prov,-.editore, quale ultimo fine e suprema beatitudine dell'uomo. Quella schietta e santa :n1orale che arn1onizza, ma non distrugge le passioni dell'uomo; e i cui vincoli sono il solo antore pe' suoi sitnili. Quella forza sovrumana che dal gren1bo del gentilesimo fra le rabbie del sacerdozio idolatra e la ferocia dei timidi tiranni suscitò una multitudine imn1ensa di Martiri,

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