Francesco Bottoni - Orazione funebre in lode del sacerdote Antonio Coli ...

!2 chezza che è tutta propria dell' uorno , e che non era in poter della sorte di profondere nella sua fa· miglia. Nella prin1a età sviluppò in lui vigoria di corpo; e la grandezza di anin1o e l' altezza d' intelletto svilupparono del pari nel giovane plebeo, che lo dovevano un dì rendere lo splendore del Clero, il 111aestro . de' suoi concittadini, il padre della suà patria. Quel . Monsignore Luin i ( 1), uno dei più cele.. hri oratori d' Italia , che aveva chiusa· la sua carriera luminosa di eloquenza col sedere Vescovo nella nostra Diocesi ; e la cui memoria ridesta la idea del vero decoro, e dell' ampio e necessario perfezionamento, che con tante provvide cure, veratnente episcopali , aveva impresso alla pubblica istruziòne del Clero ; quel savio Pastore presto si accorse dei pregi amplissimi che il giovanetto Coli aveva sortiti dalla natura, vasta intelligenza, fantasia vivacissin1a unita ad un grand'animo, elementi sicuri per farlo grande oratore. Lo chi~mò a sè; nè lo ritennero la vivaci tà dei modi , e i trasporti liberi del giovane focoso; chè agli occhi del vero savio sono difetti inevitabili" della prin1a natura , e solo allo sguardo obliq~o dell' ignor~nte ipocrita delitti imperdonabili. ' Che anzi somminis,rogli i mezzi fer una più gen- (1) Egli era dell'Ordine de' PP. Cappuccini, e fu per quindici anni in Roma Predicatore Apostolico del Sacro Collegio.

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