Angelo Maria Ricci - Elegie ed epicedi

NOTE {I) Era nata Isabella da nobilissima famiglia di Nola, patria di Gio. Marliana da Nola, che visse a' tempi di Buonarro . ti, e fu uno de' restauratori della scultura. (2) Morì nel giorno di sabato, alle cinque della n1attina, il dì 27 settembre 1828. (3) Seg~ono i nomi de' :figli dolentissimi di sì gran per.. dita, indicati secondo i loro studj ed inclinazioni. (4) Nel giorno innanzi alla morte di lei entrò una ron· dine nella camera ddl' inferma. ' (5) E ancor vivente la di lei madre, D. Saveria Ramignani, in Napoli. (6) Nel 1818 lsabell~ si condusse da Napoli in Rieti col suo consorte, che ivi terminò l' Italiade~ scrisse il S. Bene· detto_, accrebbe i suoi lclillj _, compose la Georgica de"' Fiori~ qes quali ella era amantissima e coltivatrice studiosa. Per ri· storarsi d, Ile cure di famiglia si divertiva qualche volLa all a caccia : si distinse nel ricamo a figure, e trapunse diversi ritratti, fra i quali meritò la lode de~ più ahili e fatnosi Artisti il t·itratto del Canova copiato da quello del famoso Lorens , per cui l' insigne Scultore amicissimo del marito regalò a l ei il modello originale dell' Ebe secondo la nu ova maniera. Non molti giorni prin1a dell' ultima sua malattia Isabella aveva incominciato il l'i tratto del Sanzio, ed il conso1·te attendeva a l

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==