Angelo Maria Ricci - Elegie ed epicedi

no Talchè ella ahi più non era ! allor che l'eco Reconne in dietro le parole estreme, E l' addio .cl1e suonò di speco in speco; Mentre quei, che il morir più nulla teme, Sovra lei si I·ovescia, e nulla vede... e Quel giorno e più non si trovaro insieme." 1\'Ia infame tronco l' avvinghiò d' tln piede, Come cerbiatto, cui la za1npa arresta Cespo inegual cl1e dalla r·npe eccede. Costui, riverso dalla bionda testa, Tutto invan si rattrappa, e )n suo deliro Lotta or co' venti, ed or con la foresta; Ed oh quanti pensier, quanto desiro.,. S' ahbltiai~o in quell'anima, in etti solo Mancò di padre l' acerbo sospiro ! Ch' e i non avea più padre, e non figliuolo Da far più tristo il suo' destin; chè ucciso Forse più che l' an1or l' avr~])he i~ duolo; Finchè seri tendo se da se diviso, Mancando va nel voto estremo, ahi lasso ! D'esser con lei raggiunto in Paradiso. Ma un Dio pietoso ivi diresse il passo Del peregrin, cui parve uscir remota )Voce feral dal sottoposto sasso. /

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