Angelo Maria Ricci - Elegie ed epicedi

• ' 48 Or poichè gli astri ascende, e sale all'etra Del novel pereg.rin l' ani1na bella, Che forse pace nel salir m~ impetra; V o' che in quella, ove ·siedi, amica stella, Ti recl1i aln1en ùa questo basso lito Di me, de' figli miei qtlalclle novella. Nè ti sorga in pe~:sier cl1e il buon Ro1nito Forse d'ignoti affetti a te ragioni, Ch' ei pur già fu n1agnanimo n1arito. Sposa avea negli el ve t ici cantoni Divisi in parte dall' ovil ron1ano, Fuor di cui pace aver non panno i buoni; E alla Chiesetta del castel lontano, Sacra alla Vergi n Madre, in sito alpestre . Sovra il ne-voso culmine montano 7 Sen gìa frattanto povero e pedestre, Qual presso alla colomba il suo colombo, Con la consorte; un cor ne unì le destre. Di qua la dura costa aveano a piornbo, Di là diritto ed orrido Lai'àtro, E d'un torrente il querulo rimbombo. Come aspro solco di n1alfermo aratro, Nel mezzo era la 'Via, che in cupo .orrore Nel pendio si scoscende ispido ed atro. . l "'

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