Leonida Bissolati - La ipocrisia reazionaria

39. contro cui voi non avete altra arma che quell'a della violenza. Ed il paese che sa come voi siate forti non solo dell'arma del potere, ma degli interessi organizzati, e della coltura, si domanderà : ma dunque, quale forza ha in sè il socialismo se contro di esso non bastano le armi e le difese normali ? E un altro insegnamento ne verrà pure al paese. La Camera si fa solidale col Governo; non è dunque il capriccio d'un Crispi, ~'un Di Rudinì,- d'un Pelloux .che vuole questa reazione; ma è la rappresentanza di intere classi sociali. Le maggioranze domina.te e violentate saranno tratte a guardare chi sieno, da chi, d-a quanti composte le classi dominatrici e soverchi.atrici; vi conteranno e si conteranno. E intenderanno che il vostro potere è fatto della loro ignavia, della loro igno- ' . ranza, e della loro rassegnazione. Comprende· ranno che basta scuotere questa ignavia, e rompere questa ignoranza per guadagnare la .padronanza di sè ste~se. Inoltre, mentre fu detto sempre da voi sinora che il socialismo non rappresenta eh~ bassi app }titi, che il partito socialista è il partito del ventre, noi appariremo co'me i custodi e i rivendicatori delle più preziose conquiste della civiltà. ( Ooh, ooh!) La nostra bandiera, la bandiera del proleta-ria~o~ in questo momento, per opera vostra, diventa la bandiera della .più pura tradizione rivoluzionaria borghese ; si intreccia colla bandiera sotto

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