Filippo Turati - Il delitto e la questione sociale

- 122 - al Signore i torti ricevuti, perchè ci siano computati nel gran giudizio, che non verrà mai ~- solo una tanta oscurazione della coscienza della. specie, quale è quella rappresentata e divulgata dalla Chiesa, potè disconoscere l'alto valore di conservazione sociale. che è insito nel fenomeno naturale. della vendetta, del quale la cosidetta giustizia. positiva non è che un'applicazione: più o meno dissimulata o f~Jsata dall' intrusione di criterii dottrinali ed inopportuni. Onde dovremmo scrollare la universale opi-- nione che restringe la funzione giudiziaria nei meschini, artificiali e immobili confini della. giuridicità, e tenta imporre l'abitino convenzionale d' una formola di scuola al corpo atleticoe alla potente muscolatura della umanità chesi svolge e cammina. E a questo proposito. avremmo occasione di difendere da recenti attacchi, figli di miopi ed unilateri apprezzamenti, l'istituto della giuria, di cui propugneremmo · anzi una più ampia applicazione coli' introduzione, in essa del rappresentanti delle zone sociali. direttamente interessate nel caso concreto posto sub judice; per esempio dei commercianti nei. reati di bancarotta, degli operai nei reati attinenti a sciopero, delle donne nei reati d'amore, ecc.. E dimostreremmo con esempi come gli assurdi giuridici che si imputano al giuri provino. anzi, la sua utilità e ragion d'essere, e siano il solo allarme e la sola salvaguardia della specieumana contro il bi:,;antinismo, il sistematismo e lo specialismo gretto e stazionario dei codici e delle scuole. B blioteca Gino Bianco

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