Felice Turotti - Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II

-( 79 )- rimpro\'erava la. garrulità dell' opposto partito, chi stava per la pace chi per la gnerra. Il circolo nazionale presiedu to da Brofferio inviava un indirizzo a Carlo Alberto acc iocchè dalla guerra non desistesse. Si?· e Nel disastro della patria il popolo di Torino sen te più che mai il bi sogno di stringersi intorno al capo dello stato e spedisce portatori di sinceri voti di amore, di fiducia e di devozione. Non ha cessato il Piemonte di confidare nelle sorti della patria, e poichè il supremo condottiero dell'eserci to ha fede che si possa restaurare la fortnna delle battaglie> il popolo gli offre il suo concorso prontissimo · a levarsi in armi a difesa di Carlo Alberto e dell'Italia. In poche ore l' indirizzo fu coperto da migliaia di firme e Yeniva nominata una commissione che lo presentasse al re. Fra i componenti la commi~sione eravi il BroiTerio, al quale il conte di Cavour volgeva parole miti onde persuaderlo a non partire, ma il deputato di Caraglio fermo nella presa ri~olnzione non ascoltò i consigli di Cavour. Disgustosi avvenimenti impedì che la commissione presentasse al re l' indirizzo, ed in forza del proclamato armistizio si passò ad un cangiamento di ministero dal quale rimaneva escluso il Gioberti. Ma la qui stion&della pace e della guerra continuava a tener agitaii gli animi, e l'Inghiltorra e la Francia avevano offerto la loro mediazione per la pace fi'a Piemonte ed Austria. I..e recriminazion i che il giornalismo garrulo ed inquieto !andava contro l'esercito sempre più lo inasprivano, ed i giornali r iboccavano di polemiche. Il Illinistero presieduto dal marchese Alfieri di Sostegno esponendo i principii ed i concetti coi quali intendeva di governare lo stato avea detto nel suo programma c Il ministero deve rispettare l'armi stizio come fatto militare ma ncn può riconoscere in quello un atto di politica transaz ione che distrugga i fatti compiuti e che segni le basi di ulteriori negoziazioni però due grandi nazioni amiche che proclamano il rispetto delle nazionalità c secondano lo sviluppo della libertà. dei popoli avendo offerto la loro medi azione onde por termine ad una guerra che potrebbe diventare europea e promuovere una pace onerevole il mini stero accol~e con riconoseenza il disinteressato ed ami~hevole uffìzio delle potenze mediatrici. Persuaso che esse cf}e conoscono e rendano omaggio alla forza dell'opinione pubbica ed all'autonomia delle nazioni apprezzando giustamente le attuali politiche condizioni d' Italia e le cause che mossero la guerra sapranno condurre a tali accordi che sieno onorevolmente accgttabili e dure\'Oli ed evitino la necessi tà. di ,

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