Felice Turotti - Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II

-(54.)- furono favoriti da Carlo Alberto, che vedeva in essi un potente ausiliario all'attuazione della sna mira prediletta, l'indipendenza italiana. La pinacoteca, l'armeria, la sua privata biblioteca, i tanti monumenti da lui innalzati, gli abbellimenti nel palazzo reale, le molte opere da lu i al logate a pittori e sculori attestano come veramente amasse le scienze e le arti e sapesse farle pro::perare nei suoi stati. Nè a queste rifrome si sare!Jbe arrestato il principe quando gli avvenimenti fecero sì che l'opera sua da cauta e mi surata tra mille opposizioni ch' egli non voleva urtare di fronte procedesse con inspcrata rapidità, foriera di atti più magnanimi . Sono ancora nella mente e nel cuore di molti que' giorni benedetti ne' quali i popoli cogli applau:;i e colle dimostrazioni d' affetto st rappavano · pacifi camente a princi pi italiani concessioni importanti ss ime, che senza il moto predpitoso Impulso agl i avvenimenti dalla rivoluzione francese avrebbero prr,parato Italia a sicuro trionfo. L'Au ~tria come vedemmo era in continua guardia ver.:;o Carlo Alberto, sicura come si teneva della Francia e di tutte le potenze Europee meditava in secreto un mezzo a far na:;ce re propizia occasione per invadere il Piemonte. Un'inquieta ansietà frattanto s'insinuava len tamente anco nei petti dei più alieni de ' pnbblici negozi, e l'Italia tutta si sr,uoteva a nobili sensi. Gli uomini più distinti fra la nobiltà di Piemonte_, di To~cana, di Lombat'dia e di Napoli, per co ltnra. d'ingegno, per zelo di patria carità e per senno ci vi le volonterosi si accomunavano ai molli e più fioriti cittadini nel d ~siderare provvedimenti che valessero a far ragione alle pubblich~ emergenze conformemente all'importanza dei casi. :Vamore agli studi severi erasi in tutta Italia avvertito. Ed ogni città contava uomini egregi nelle scienze e nelle lettere , i congressi scientifici aveano fatto tra· loro conoscere gli uomini che pìù amavano la patria. Ma non tutti consideravano la quistione d'Italia nello stesso modo. Vincenzo Gioberti avea pubblicato h sua opera del primato degl i italiani, ed avea fatto rivivere la quistione che da seco li giaceva dimenticata circa il Papato . Il suo libro fu avidamente letto dagli Italiani ma la federazione da lui proclamata avente a duce il Papa non talentava gran fatto a tutti, nullameno quel libro diede una spinta forti ssima agli Italiani. Le spet'anze d'Italia altro libro che Ce.:;are Dalbo pubblicava, scopo precipuo del quale era di stabilire innanzi tutto l'indipendenza del paese. Niuno combattè al pari di lui gli errori che si erano comm~ss i o si commettevano dai suoi coneittadini. La forza del raziocinio gli inse - gnamenti dé.lla storia, tutto fu da esso adoperato a dimostrare

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==